La Finanza a Palazzo Stefanelli. Tre indagati per la "strada di Patto"
Dopo due anni di indagini, la Guardia di finanza ha accertato il danno erariale commesso da tre dipendenti del Comune di Pontedera, indagati per truffa aggravata ai danni dello stato. Sequestrati beni mobili e immobili per un milione di euro
Buche, asfalto sbriciolato e avvallamenti. Fin dalla sua inaugurazione, la "strada di Patto", nel comune di Pontedera, aveva fatto gridare allo scandalo.
Ora, dopo due anni di indagini, finiscono sotto accusa tre dipendenti del Comune di Pontedera, indagati per truffa aggravata ai danni dello stato, falsità ideologica e abuso d’ufficio.
A quanto accertato dalle Fiamme gialle, i tre, avevano "redatto e certificato stati di avanzamento lavori con dati falsi".
Le indagini, infatti, "hanno permesso di dimostrare che la quantità di materiale utilizzato per eseguire i lavori era stato notevolmente inferiore, dal 30% al 50%, a quello previsto dal contratto d’appalto".
Riporta una nota della Guardia di finanza.
"I finanzieri del comando provinciale di Pisa hanno eseguito, su disposizione della Procura regionale della Corte dei conti di Firenze, un sequestro di beni mobili e immobili in Toscana e in Puglia e di conti correnti per un valore complessivo di oltre 1.000.000 di euro.
Le indagini, coordinate dalla Procura contabile di Firenze, sono state avviate a seguito di una complessa attività investigativa delegata dalla Procura della Repubblica di Pisa nei confronti di tre dipendenti del Comune di Pontedera indagati per truffa aggravata ai danni dello stato, falsità ideologica e abuso d’ufficio.
Le attività delle Fiamme gialle pisane traggono origine dalla segnalazione di una serie di problematiche strutturali relative ad un dissesto stradale che aveva reso inagibile un tratto della cosiddetta “strada di Patto”.
Quest’opera, realizzata nel 2014, avrebbe previsto una viabilità suburbana di circonvallazione della città di Pontedera con la strada di grande comunicazione Fi-Pi-Li.
Le indagini hanno permesso di dimostrare che la quantità di materiale utilizzato per eseguire i lavori era stato notevolmente inferiore, dal 30% al 50%, a quello previsto dal contratto d’appalto.
Nonostante questa evidente differenza, i dipendenti pubblici indagati, nel corso della realizzazione dei lavori, hanno redatto e certificato stati di avanzamento lavori con dati falsi.
Nel corso delle attività investigative, durate circa due anni, è stata esaminata la copiosa documentazione amministrativo-contabile relativa all’appalto pubblico e sono stati eseguiti i riscontri sui lavori attraverso il controllo dei collaudi e delle perizie effettuate sui lavori.
Ogni responsabile, con il proprio ruolo, ha certificato esecuzioni conformi che, invece, erano palesemente irregolari ed ha effettuato il collaudo ad una strada che, sin dalla sua inaugurazione, mostrava già vistose buche e cedimenti che ne hanno richiesto la chiusura poco tempo dopo.
All’esito delle attività, le Fiamme gialle pisane sono state delegate dalla Corte dei conti di Firenze al fine di accertare le responsabilità, l’entità del danno erariale, nonché di svolgere gli accertamenti patrimoniali sui dipendenti pubblici coinvolti".