"La Giunta leghista a Pisa non aiuta la Casa della Donna" secondo "Una Città in Comune"
"Una Città in Comune" interviene sulla questione della violenza contro le donne criticando la Giunta Conti che, secondo loro, non dà il giusto sostegno a chi si impegna sul tema come la Casa della Donna di Pisa.
Nei primi sei mesi dell’anno il Centro antiviolenza di Pisa ha accolto 154 donne, 120 italiane e 32 straniere. Sono questi i dati forniti dalla importante ed insostituibile attività di questo storico Centro nella nostra città. I maltrattanti sono nella quasi totalità mariti, compagni o parenti stretti.
Delle 154 donne che si sono rivolte al Centro anti violenza di Pisa solo cinque sono state maltrattate o violentante da estranei.
Questo è un dato fondamentale che, nella sua semplicità, smonta la retorica che da tempo, continuamente, addita gli estranei, e quindi gli stranieri – estranei per eccellenza – come i principali responsabili delle violenze. Ricordate la frase: “vengono a violentare le nostre donne?”. Non è vero: ci pensano gli italiani a violentare le proprie donne, mogli e compagne. Siamo autosufficienti.
E questa è anche la retorica dell’amministrazione leghista a Pisa che promuove iniziative nuove (pensiamo a “C’è Luisa?” iniziativa promossa dall’assessora Gambaccini) e non sostiene i servizi che da tempo hanno dimostrato di essere un aiuto concreto per i bisogni che esprime il territorio, come il Centro anti violenza o la Casa rifugio per donne maltrattate. Anzi in questo primo anno la Giunta Conti non ha fatto altro che attaccare la Casa della donna fino alle infami parole dell'assessore Buscemi che ha appellato le attiviste Della Casa come "naziste".
Perché tutta questa resistenza nel sostenere le attività della Casa della donna? Perché questa cultura dell'odio che nei fatti maschera continui tagli e l'assenza di vere politiche educative e sociali contro la violenza contro le donne? Perché è un’associazione femminista? Se l’assessora è assessora e medico è grazie alle battaglie delle femministe. Bene ricordarlo.
A Pisa come in tutto il paese è indispensabile rilanciare investimenti e politiche.
Questo è quello che abbiamo proposto con il nostro programma: rilanciare il tavolo inter istituzionale delle associazioni per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere e promuovere azioni di formazione e sensibilizzazione, attività abbandonate da tempo; potenziare il centro anti violenza con sportelli di ascolto nei quartieri, luoghi prossimi alle cittadine, a cui potersi rivolgere in sicurezza e segretezza; provi, l'assessora, in definitiva a chiedere a chi da tempo conosce il tema che cosa poter fare per migliorare i servizi, e ci investa soldi.
D’altra parte, la grande maggioranza delle donne vittime di violenza e i loro maltrattanti sono italiani e quindi ci aspettiamo una particolare attenzione da parte di chi dice sempre: prima gli italiani.
Una città in comune