La grande ceramica a Pisa, appuntamento al Centro SMS giovedì 11 dalle 15.30
Due eccellenze produttive raccontano la storia di Pisa a San Michele, proprio in quel distretto in cui, fino a non meno di mezzo secolo fa, sorgeva la Ceramica Palme, poi Richard-Ginori. Appuntamento al Centro Espositivo SMS, giovedì 11 ottobre a partire dalle 15.30 con “Dalla terraglia alla ceramica artistica: un nuovo impulso produttivo a Pisa tra Otto e Novecento”, la nuova conferenza targata “Pisa Città della Ceramica”. Paolo Di Sacco e Giuseppe Favilli – il primo ex-dipendente Richard-Ginori, autore delle monografie dedicate alla ceramica Palme e alla Richard-Ginori di Pisa, e il secondo discendente dei titolari della Ceramica Pera ed autore del volume “La ceramica a Pisa tra Otto e Novecento” – esploreranno la produzione pisana, soffermandosi sui manufatti delle due eccellenze cittadine che rappresentano.la grande ceramica a Pisa:
“Pisa Città della Ceramica”, la grande mostra che dal 5 maggio attraversa 10 secoli di storia con più di 500 opere esposte tra SMS, Palazzo Blu, Museo di San Matteo, la Camera di Commercio e con percorsi guidati sul territorio, sarà aperta fino al 5 novembre. Il cuore espositivo di San Michele effettuerà orario regolare (martedì e giovedì ore 9-13 e 15-17; mercoledì e venerdì ore 9-13; sabato e domenica ore 10-13 e 15-18), proponendo speciali visite guidate nei fine settimana (venerdì ore 11; sabato e domenica ore 11 e 17, solo su prenotazione. Informazioni e prenotazioni alla mail pisacittaceramica@gmail.com). prenotazione. La mostra al centro SMS sarà aperta straordinariamente anche nella festività dell’1 novembre, con orario 10-13 e 15-19. Il libro-catalogo “Pisa Città della Ceramica”, il primo manuale sul tema che percorre più di mille anni di storia della ceramica ampliando e approfondendo i temi della mostra in quasi trecento pagine a colori, è disponibile presso la Società Storica Pisana (jenny.delchiocca@cfs.unipi.it) o sul sito internet di Pacini Editore (www.pacinieditore.it).
La terraglia è un impasto ceramico a corpo bianco di facile modellazione, suscettibile dei più diversi trattamenti e colorazioni. A Pisa da inizio a fine del XIX secolo sono molte le fabbriche che la utilizzano per i loro prodotti, in particolare la Pera e la Palme – poi Richard-Ginori – che produrranno fino al 1954 l’una ed il 1975 l’altra. Tra i manufatti, ci sono oggetti per uso domestico per la tavola, la cucina, la camera o il bagno ma anche stoviglie che richiamano, nei loro disegni, le porcellane di maggior pregio, potendo però offrire, grazie al minor costo della materia prima, un prezzo decisamente più basso: sono i modelli “all’uso inglese” o, come alcuni li definiscono, “le cineserie”. Giuseppe Favilli si soffermerà sull’origine dei disegni di questi ultimi modelli, sulla tecnica del “trasferimento” e le differenze tra le diverse fabbriche pisane.
Accanto alle fabbriche di ceramica per uso domestico, intorno al 1920 iniziano la loro attività nuove fabbriche, come la SCAP, la FMP, la San Zeno, l’Aquila Italiana e la Aristide Corradini, che danno vita ad un nuovo ciclo produttivo, legato alla ceramica artistica, a volte smaltata, altre ingobbiata e graffita, che si richiama alle manifatture pisane medievali e rinascimentali, rivisitandola e mescolando generi e stili secondo il gusto del tempo. Per questi ultimi manufatti possono essere utilizzate sia la terraglia che l’argilla. Paolo Di Sacco, con l’ausilio di strumenti originali quali stampi e modani, ne illustrerà le tecniche di realizzazione.
L’evento è realizzato in collaborazione con la Soprintendenza ABAP di Livorno e di Pisa e il Polo Museale della Toscana, con il sostegno della Fondazione Pisa, del Comune di Pisa e della Camera di Commercio di Pisa. Ha ricevuto il sostegno e la collaborazione di Acque S.p.A., Donati Laterizi, Unipol Sai, di club di servizio (Rotary, Lions, Soroptimist e Innerwheel di Pisa e del territorio) e di altre associazioni culturali cittadine (Archeoclub di Pisa, Amici dei Musei e dei Monumenti Pisani), oltre che di alcune ditte del settore produttivo e dalle sedi locali dei soci Coop.
Hanno aderito e partecipano all’iniziativa diffusa sul territorio i Comuni di Calcinaia, Santa Maria a Monte, Castelfranco di Sotto, Montopoli in Val d’Arno, San Miniato e Fucecchio insieme ai loro musei e aree archeologiche, oltre alla Diocesi di San Miniato per mezzo del suo museo. La mostra è patrocinata dal MiBACT, dalla Regione Toscana e dall’Università di Pisa.