La guerra de La Città ecologica contro l'Arena Garibaldi

Cronaca
PISA e Provincia
Martedì, 19 Novembre 2019

La Città ecologica insiste: via lo stadio da Porta a Lucca. Va rilocato ad Ospedaletto

Continua la battaglia de La Città Ecologica contro la riqualificazione dell’Arena Garibaldi e dell’intero quartiere di Porta a Lucca. Oltre ai 7 punti già presentati nella settimana scorsa (leggi qui) sono stati presentate altre undici osservazioni (le trovate in calce a questo articolo), per un totale di 84 punti di contestazione dei documenti di variante.

Riguardano la scelta Urbanistica in sé e le motivazioni proposte per promuoverla, la classificazione urbanistica dell’intervento sullo Stadio, le previsioni degli interventi ammessi sullo stadio, i conteggi delle superfici sulla ex-scheda 10.1, la contestazione dei conteggi sugli standard urbanistici, il verde e le aree permeabili, i possibili effetti dei lavori sulla stabilità della Torre, le scelte e gli effetti sulla mobilità, gli effetti delle ampie superfici commerciali, alcune previsioni nella scheda 36.1 Ospedaletto, i contenuti della VAS, gli aspetti economico finanziari, l’assenza della richiesta del parere della Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO, stante la vicinanza del sito Piazza Duomo.

Ecco l’osservazione ritenuta da La Città Ecologica più importante: «La Variante adottata dal C.C. muove secondo i suoi promotori da un presupposto “ambientalista”: non consumare terreno agricolo nel luogo (Ospedaletto) dove è attualmente prevista la realizzazione del nuovo stadio, secondo il Piano Strutturale del Comune di Pisa». La Città ecologica non crede che questo sia il vero motivo della variante e si pone un quesito: «come mai il soggetto che propone di realizzare il nuovo stadio a Porta a Lucca non è disponibile a realizzarlo a Ospedaletto?»

E così torna a contestare la superfice destinata a centro commerciale: «forse perché nel progetto si prevede una superficie commerciale di medie dimensioni di 3650mq di Sul, una superficie di “Somministrazione Alimenti e Bevande” di 1200mq di Sul, un’area Espositiva del Pisa Calcio (in realtà Pisa Sporting club, questo il nome corretto della società evidentemente sconosciuto agli ambientalisti ndr) di 320mq di Sul? Forse che tali superfici hanno un valore enormemente superiore a meno di 200m da Piazza dei Miracoli?»

La città ecologica bolla così come assurda la decisione di riqualificare l’Arena senza dislocarla ad Ospedaletto e continua a snocciolare numeri: «nella previsione attuale l’area dove sorge l’Arena Garibaldi (34.967mq), di proprietà pubblica, dovrebbe diventare per il 50% (17350mq) a verde pubblico e parcheggi e per il restante 50% dovrebbe essere edificata. Ma la previsione edificatoria è secondo La Città  ecologica  non  più  attuabile. È anch’essa decaduta come quella di via di Gello dopo la modifica della normativa sul rischio idraulico che vieta nuovi insediamenti residenziali in zone classificate a pericolosità idraulica elevata (P3 ed R4) come questa».

«Comunque se si ha realmente a cuore l’ambiente e la qualità del vivere nel quartiere, continua La città Ecologica, la scelta più giusta è a nostro avviso eliminare, ove fosse necessario, con una variante ogni previsione edificatoria e destinare tutti i 34.967mq a verde pubblico e sportivo. In questo modo, pur facendo lo stadio a Ospedaletto, si avrebbe un  saldo  nullo  per  quanto  riguarda    il consumo di suolo e un  grande  parco  pubblico  a  poca  distanza da piazza duomo».

Questa per La Città ecologica sarebbe l’unica Variante al Piano Strutturale da fare. «Questo sì che riqualificherebbe il quartiere senza pretendere invece di farlo aumentando in modo rilevante il carico urbanistico.

Così si restituirebbe, continuano dall’associazione, anche permeabilità a quell’area a pericolosità idraulica molto elevata. Lo studio di fattibilità presentato dalle società proponenti e citato nella VAS prevede invece a pagina 49 che in quell’area la superficie coperta passi dalle attuali 11804mq a 19898mq (+68%) mentre la Superficie utile lorda da 1738mq a 7982mq (+359%). Nessuno spazio a verde pubblico al suolo. È così che si pensa di non aggravare il rischio idraulico?»

Tante parole da parte degli ecologisti, ma resta il fatto che Pisa ha assoluto bisogno di uno stadio consono alla sua squadra di calcio e alla sua tradizione, se l’investitore privato, perché quello pubblico non ha la forza economica di sostenere una spesa di quel la portata, ritiene opportuno tenere la casa del Pisa a Porta a Lucca deve essere fatto tutto il possibile per tenerla li dove è adesso. Anche un bambino capisce che dislocare ad Ospedaletto avrebbe un impatto sul ritorno economico tale da tramutare in perdita l’investimento per la costruzione dell’impianto sportivo. Lo stadio deve essere visto come una attrazione turistica, così come avviene nel resto d’Europa e non come un’impiccio da destinare lontano, la dove un tempo c’era l’inceneritore, la dove nessun turista si sognerebbe mai di andare.

massimo.corsini