La Misericordia del Lungomonte licenzia 4 dipendenti
Dopo la Misericordia di Pisa un'altra realtà del volontariato locale si trova a dover licenziare 4 dipendenti.
Accade alla Misericordia del Lungomonte che ha sede a Mezzana, la quale ha annunciato, durante un incontro sindacale, la volontà di procedere in quella direzione.
"La decisione del Magistrato è maturata nonostante il sindacato e i rappresentanti sindacali aziendali, abbiano insistito per l'applicazione degli ammortizzatori sociali e per l'individuazione di un percorso condiviso, che a partire da un progetto credibile nel medio periodo, portasse al risanamento ed al rilancio dell'associazione sul territorio ed al consolidamento dell'occupazione.", scrive la CGIL/FP di Pisa e prosegue "Le criticità della Lungomonte sono determinate da un intreccio di fattori negativi.
- In primis una “governance” assai debole e priva di progettualità, rispetto al mercato in cui operano le associazioni di volontariato.
- La mancanza di investimenti soprattutto di mezzi attrezzati, per poter competere e rispondere alle richieste della committenza,
- Carenza dei rapporti con le Istituzioni ed in genere con il territorio di riferimento, finalizzati anche ad una diversificazione dei servizi offerti.
- Una politica del personale che pur avendo aspetti positivi per la buona qualità dell'occupazione creata (tutti tempi indeterminati) si è purtroppo rivelata incompatibile con le entrate,
- L'assenza di politiche efficaci finalizzate all'attrazione dei volontari da impiegare nei servizi, che dovrebbe rappresentare la struttura portante di base, di qualunque associazione,
- l'insufficienza di meccanismi di controllo e soprattutto di solidarietà che dovrebbero intervenire da parte delle MISERICORDIE (intesa come organizzazione nelle sue varie articolazioni) al momento in cui si creano problemi che possono mettere a rischio l'occupazione del personale o la solidità dell'associazione stessa.
Ancora una volta sono i lavoratori a pagare il prezzo degli errori e dell'irresponsabilità.
Le Misericordie che in alcuni casi, trincerandosi dietro “l'autonomia delle singole consorelle”, operano anche infrangendo i propri valori fondanti, alla stregua delle aziende padronali." conclude il comunicato di Sonia Antoni della FP CGIL di Pisa