La posizione di Legambiente sul nuovo piano del Parco di San Rossore

Politica
PISA e Provincia
Lunedì, 17 Luglio 2023

Legambiente ripercorre tutto l'iter che sta portando alla stesura del nuovo piano del parco di San Rossore, sottolineando il confronto aperto e positivo tra la dirigenza del parco e l'associazione ambientalista

Questo il comunicato integrale

L’esistenza di un Parco ricchissimo di biodiversità, incastonato fra due delle aree più popolose e urbanizzate della regione (il Valdarno Inferiore e la metropoli costiera), è di per sé quasi un miracolo, quindi ogni cambiamento che lo riguarda può suscitare un dibattito vivace.
La riscrittura del Piano in base alle norme vigenti, è per il Parco un momento molto delicato, in cui si sono riaperti molti giochi, alcuni sopiti da anni, compresi quelli di chi il Parco proprio non lo vorrebbe. È uno scenario molto simile a quello che portò, alla fine degli anni Ottanta, all’approvazione del Piano attualmente vigente, con una discussione che infiammò per anni le pagine dei giornali, producendo alla fine un atto che ha garantito in maniera efficace la tutela del territorio del Parco per decenni. Oggi, si tratta di aggiornare quel Piano secondo l’attuale ordinamento legislativo, nazionale e regionale.
I cambiamenti principali che dovranno esser messi in opera sono contenuti nella LR 30/2015 - Norme per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturalistico-ambientale regionale. La legge 30 obbliga infatti i Parchi alla revisione dei loro Piani e disciplina dettagliatamente l’iter da seguire, recependo e ordinando contenuti e direttive della normativa paesaggistica (regionale e nazionale), e dando indicazioni gestionali cogenti alle aree ricomprese nella Rete europea Natura 2000.
L’Ufficio di Piano istituito dal Parco ha predisposto una proposta, recentemente approvata dal Comitato Tecnico-Scientifico, che contiene previsioni e norme di pianificazione molto dettagliate, per tutto il territorio del Parco, suddiviso in varie categorie. Questa proposta di Piano seguirà poi l’iter in Regione, ente che avrà l’ultima parola su tutte le osservazioni e richieste pervenute da: comuni, province, organizzazioni di categoria, associazioni, etc. Una volta approvato dalla Regione, il Piano si sostituirà alle eventuali norme difformi dei singoli strumenti urbanistici vigenti a livello comunale.
Il metodo seguito dall’Ufficio di Piano ha tenuto in attenta considerazione di tutte le emergenze naturalistiche, paesaggistiche e storico-culturali, oltre che delle attività economiche e delle progettualità esistenti, che, conformi alle normative generali e di settore, hanno contribuito a definire le disposizioni prescrittive di dettaglio.

Su specifiche previsioni, Legambiente si riserva ovviamente di presentare le sue osservazioni, per scongiurare possibili arretramenti culturali e per ribadire la centralità della conservazione della natura rispetto alle attività economiche e ricreative più impattanti, come abbiamo già detto nei mesi scorsi, ad es. soprattutto sull’attività venatoria.
“Quello che vogliamo sottolineare, in questa fase, è l’apertura al confronto dimostrata dal Parco su metodi e contenuti, sperimentata in più occasioni, e in particolare nel corso del 2023,” dichiara Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana, “Una relazione che ci ha consentito di verificare temi importanti e che ci ha stimolato a un lavoro di approfondimento che proseguirà certamente nei prossimi mesi, fino alla valutazione dell’atto finale su cui, dopo ampia discussione interna, ci pronunceremo. Con chiarezza. Come sempre abbiamo fatto.”

 

redazione.cascinanotizie