La Rete Educare alle Differenze risponde all'assessora Cardia
La Rete Educare alle Differenze di Pisa apprende con grande sgomento e preoccupazione quanto dichiarato recentemente da Rosanna Cardia, assessora all’istruzione del Comune di Pisa. L’assessora si è infatti pronunciata in un perentorio “mai più” nei confronti delle cosiddette “teorie gender”, ree di voler «combattere un pregiudizio proponendone un altro». «Quanto dichiarato dall’assessora è una bufala”, fanno sapere dalla Rete. “Le ‘teorie gender’ non esistono, ciò che invece esiste e si porta avanti nelle scuole di Pisa e di tutta Italia è l’educazione alle differenze: sensibilizzare le giovani generazioni al tema della violenza sulle donne e degli stereotipi di genere significa promuovere i diritti umani, oltre che la parità e il rispetto tra uomini e donne. Non siamo noi a sostenerlo - spiegano - ma la legislazione nazionale e internazionale».
«Vorremmo tanto sapere di quali pregiudizi parli l’assessora Cardia, dichiara Daniele Serra dell’associazione Pinkriot Arcigay Pisa e tra i fondatori della Rete Educare alle Differenze, ma soprattutto ci chiediamo cosa l’assessora s’immagina che accada in una classe in cui viene svolto un progetto di educazione alle differenze e prevenzione della violenza di genere. Perché, come ribadito in passato, sono questi ultimi i contenuti delle tanto osteggiate e chiacchierate attività nelle scuole che l’assessora cita usando termini, privi di ogni fondamento, come ‘teorie gender’. Attività, precisa Serra, che peraltro studenti e docenti hanno sempre molto apprezzato e ritenute utilissime ai fini formativi e non solo».
«Ricordiamo all’assessora e a tutta la giunta, sottolinea Laura Sergiampietri della Casa della donna, associazione tra le promotrici della Rete, che l’educazione alle differenze, il contrasto alle discriminazioni e alla violenza di genere sono previste dalla legge italiana ed europea: si veda in particolare il comma 16 della legge 107/2017, la cosiddetta Buona Scuola, ed anche la Convenzione europea di Istanbul che, ratificata anche dal nostro Paese, impegna fin dal 2013 tutte le istituzioni nazionali, ad agire attivamente perché l’orrore della violenza domestica e contro le donne sia contrastato e progressivamente eradicato. Leggi che l’assessora Cardia, come tutti gli assessori e le assessore d’Italia, hanno il dovere e l’obbligo di far rispettare e applicare al meglio».
«La lotta contro la violenza di genere, precisa Desiree Olianas dell’associazione Nuovo Maschile e rappresentante della Rete, non può prescindere da un’azione di informazione e sensibilizzazione che proponga nelle scuole di ogni ordine e grado temi quali la parità tra i sessi, i ruoli di genere non stereotipati, il reciproco rispetto, la soluzione non violenta dei conflitti nei rapporti interpersonali, il diritto all’integrità personale. Valori che oggi - conclude Olianas - qualunque rappresentante istituzionale, di qualunque colore politico, non può non sostenere se davvero riconosce i fondamenti della nostra democrazia».
Ricordiamo che aderiscono alla Rete Educare alle Differenze Pisa: AIED Pisa, Arciragazzi Pisa, Associazione Casa della donna, Fratelli dell’Uomo - sezione Toscana, Nuovo Maschile. Uomini liberi dalla violenza, Pinkriot Arcigay Pisa, Progetto Rebeldia, Sinistra Per…, Un Ponte Per…