La Sindaca di Ponsacco sul proprietario del palazzo di Via Rospicciano: ""con l'arresto siamo ad una svolta"
Da quando è stato costruito, ma mai del tutto terminato, il palazzo di via Rispicciano a Ponsacco è stato al centro di polemiche, contenziosi, casi giudiziari.
Nella giornata di lunedì 13 è arrivata la notizia dell'arresto del proprietario dell'immobile per bancarotta fraudolenta, notizia che ha avuto un clamore non indifferente, calandosi nel bel mezzo della campagna elettorale per le elezioni del nuovo sindaco di Ponsacco.
Sulla vicenda interviene, con un comunicato stampa, la stessa Sindaca Francesca Borgi ( per altro querelata proprio dal proprietario del palazzo, per diffamazione).
Con l'arresto cautelare per bancarotta fraudolenta del proprietario del palazzo di Via Rospicciano, si arriva finalmente a quella svolta tanto attesa. Dopo innumerevoli esposti fatti agli organi competenti, compresa pure la recente interrogazione parlamentare degli onorevoli Cenni e Ciampi, sarebbe stato accertato che nonostante il fallimento, il proprietario continuava a gestire gli appartamenti dell'immobile, attraverso una società prestanome, affittandoli a cittadini stranieri comprese le famiglie rom provenienti da Pisa e Cascina. Si tratta dello stesso imprenditore che è stato difeso a lungo da noti esponenti della destra di Ponsacco, con cui la Lega oggi ha fatto l’alleanza. Ricordo fra tutti Giuseppe Ruggiero, capolista di Fratelli d’Italia, che è stato testimone in favore del proprietario dell’immobile nel processo penale da lui intentato e perso contro il Comune. Su questa vicenda dalla Lega abbiamo ricevuto sempre e soltanto accuse prive di ogni fondamento, mentre mai una sola critica è stata mossa nei confronti di quel privato che deve ancora al Comune un milione di euro ed è responsabile delle condizioni in cui versa la piazza pubblica. Solo un silenzio tombale ha invece contraddistinto l'azione del M5S in questi anni, una sorta di equidistanza che nelle ultime settimane è addirittura mutata in attacchi pesanti nei miei confronti tra l'altro lanciati di concerto con candidati della destra. La verità è che gli unici ad essersi battuti in questi anni siamo stati noi, perché abbiamo sempre messo al primo posto gli interessi dei ponsacchini. Lo abbiamo fatto anche a costo personale, tanto che io stessa sono stata querelata dalla stessa persona che oggi è oggetto del procedimento di arresto cautelativo. Tutto questo per aver difeso l’onorabilità dell'Ente nella campagna elettorale del 2014.
Il Sindaco
Francesca Brogi