La storia del truffatore smascherato
Stavolta la telefonata con richiesta di soldi è stata un flop, ma non è sempre così. La Polizia Postale: occorre fare molta attenzione
Questa volta il tentativo di truffa non è andato a buone fine, o come si dice dalle nostre parti, il truffatore, anzi, la truffatrice "c'ha trovato d'uro". Sì, perché dall'altra parte della cornetta, non c'era il classico obiettivo di una certa età, magari con difficoltà nel ribattere all'azione aggressiva della donna spacciatasi come operatrice telefonica per conto di Enel, ma un persona pienamente "in forze", sia per capire il tentato raggiro, che per mandare la truffatrice a farsi un giro.
LA STORIA
Intorno alle 14.30 di giovedì 12 novembre, nell'immediato dopo pranzo, quando si è più rilassati e vulnerabili, dal 3512921*** (omettiamo le ultime tre cifre per non incorrere in problemi di privacy e contestazioni), la truffa ha inizio. "Salve - dice subito la finta operatrice Enel - la chiamo per una bolletta Enel 2013 insoluta". L'obiettivo del tentativo di raggiro, però, in quel periodo della vita aveva già lasciato la casa pisana per altri lidi e sicuro di quel che stava dicendo, si è difeso spiegando che non era possibile un suo "mancato pagamento".
La cosa, anche se breve, soprattutto per l'efficace difesa del truffato, è comunque andata avanti qualche minuto, fino a quando, all'ennesima richiesta di liquidare l'insoluto da 105 euro, il nostro lettore ha pensato bene di farsi valere e ha chiuso la comunicazione tra improperi non riportabili. Da quel momento, nessuna altra chiamata o richiesta di pagare il fantomatico insoluto Enel è più arrivata.
IL NOSTRO CONTROLLO
Questa mattina, allora, abbiamo provato a contattare il numero di telefono 3512921*** dalla redazione di Cascina Notizie. Ci siamo presentati come giornalisti e abbiamo fatto presente alla signora che ha risposto, che su quel numero ci era stato segnalato un tentativo di truffa. La donna dall'altra parte, appena capita la mala parata, ha quindi chiuso la telefonata senza aggiungere nulla di più e da qual momento non ha più risposto alle nostre chiamate.
CHI CONTATTARE IN CASO DI TRUFFA?
Segnalato il tenativo di truffa alla Polizia Postale di Pisa (via Emilia, 370/a – Tel. 050/3162431) in pochi passaggi ci stato spiegato il giochino.
COME FUNZIONA LA TRUFFA?
A quanto appurato, proprio nelle stesse ore, tentativi di truffa analoghi erano stati tentati anche da altre utenze telefoniche, schede e numeri di telefono, molto probabilmente intestati formalmente a qualche utenza privata, ma difficilmente collegabili agli effettivi utilizzatori (per questo motivo è poi molto difficile rintracciare e scardinare il sistema delle truffe al telefono).
Raggirato il malcapitato obiettivo della telefonata truffa, poi, il finto operatore chiede di versare su un conto corrente o su una carta prepagata l'importo dell'insoluto, rassicurando il truffato con una frase ad effetto come questa: "Conservi la ricevuta dell'avvenuto pagamento, così da poterla mostrare ad un eventuale controllo". E il gioco è fatto!