La terza "Carrara" stagionale è più di un campanello d'allarme

Sport
PISA e Provincia
Domenica, 29 Novembre 2020

Il crollo mentale è l'aspetto più preoccupante di una partita passata già al 20' da match di campionato a partitella del giovedì

Sembrava che la fine del tunnel fosse li, a portata di mano, ed invece il Pisa dopo la partita di ieri, anzi dopo appena 18’, ha visto l’uscita allontanarsi a tal punto da non vedere la luce. Guai a derubricare la batosta di ieri come un semplice infortunio, certo senza l’errore di Benedetti, talmente macroscopico, paradossalmente da non incidere sul valore (alto o basso che sia) del giocatore. Se nelle due stagioni precedenti della gestione di Luca D’Angelo il Pisa aveva vissuto giornate simili solo una volta a stagione, adesso le Carrara e le Pescara sono già tre: Salerno, Empoli e appunto Cittadella.

Quello che fa più paura, alla resa dei conti, è la resa completa della squadra dopo appena il primo quarto di gioco, se a Vicenza c’era stata la forza mentale per non arrendersi di fronte allo svantaggio e all’inferiorità numerica, questa volta l’espulsione ed il 2-0, ma si erano avute pericolose avvisaglie già sull’1-0, hanno rappresentato la resa incondizionata. Nessun tipo di reazione, niente orgoglio, niente amor proprio per provare a rovesciare una situazione difficilissima, ma non impossibile. Pisa-Cittadella è presto stata derubricata a partitella del giovedì, senza animo e senza cuore. Le due ore trascorse fra il fischio finale e l’arrivo delle dichiarazioni del mister (tramite l’eccellente lavoro dell’ufficio stampa nerazzurro), lasciano supporre che nel dopo partita ci sia stato, come è giusto che sia, un confronto fra tutte le componenti dello spogliatoio, squadra, tecnici e società. L’auspicio è che si ritrovi presto quello spirito che aveva contraddistinto il Pisa nelle ultime due stagioni, perché senza quello non si va da nessuna parte e il mercato di gennaio è ancora tremendamente lontano, con ben 9 partite ancora da giocare, ben 27 punti che potrebbero anche rimettere la barca in linea di galleggiamento, ammesso che le falle sulla chiglia non siano troppo ampie.

In chiusura una parola per Simone Perilli, sempre sulla graticola spesso al di la dei suoi demeriti: ieri senza le sue parate, un paio davvero straordinarie, il passivo sarebbe stato ben più pesante. L’unica buona notizia da leggere in una delle pagine peggiori del Pisa degli ultimi 3 anni.

foto fabio fagiolini/pisa sc

massimo.corsini