"La Valdera rappresenta il 2% del territorio toscano ma riceve il 50% dei rifiuti della regione"
No Valdera Avvelenata contro il nuovo impianto di smaltimento rifiuti
Secondo il Comitato No Valdera Avvelenata, il nuovo impianto di smaltimento tramite ossicombustione che sarà costruito in Valdera, servirà solo per attrarre sul territorio più rifiuti, e per generare residui tossici difficili da smaltire.
Ha scritto No Valdera Avvelenata.
La Valdera rappresenta il 2% del territorio Toscano ma riceve il 50% dei rifiuti della regione.
Nubi molto pericolose si stanno addensando in Valdera e in particolare su Peccioli e Legoli, diversi potentati economici scalpitano assieme alla società Belvedere per costruire un grande mostruoso inpianto per attrarre e incenerire ancora di più rifiuti.
Impianto bloccato dalle popolazioni in altre zone del paese perché brucia grandi quantità di rifiuti, ma produce come residui perle vetrose, molto velenose per la salute e difficile da smaltire, tipo i fanghi prodotti dalle concerie di Santa Croce (Keu).
Dicono che con questo mega impianto e con più rifiuti si potrà produrre energia, a nostro avviso invece il futuro del domani deve andare verso meno consumismo e meno rifiuti, più raccolta differenziata, di riciclo e di riuso, evitando di avvelenare aria, campi, falde aquifere e fiumi, proprio come fanno i padroni delle concerie.
Che queste lobbi economiche aspirino a diventare i faraoni dei rifiuti e ormai cosa nota, ma che i cittadini della Valdera e in particolare quelli della zona di Legoli e Peccioli non insorgano contro questa porcheria, significa una cosa sola, che sono male informati perchè il nuovo impianto non porterà profumo e ricchezza, ma solo più malattie e inquinamento.