L'anteprima di Livorno - Pisa

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PISA e Provincia
Venerdì, 25 Ottobre 2019

È la partita più attesa dell'anno, torna il Derby per eccellenza. Ecco le parole del mister, le probabili formazioni e i numeri della partita. Per chi non potrà esserci: Punto Radio Cascina 91.1-91.6

Girarci intorno non serve proprio a niente, anzi, servirebbe solo a prendere in giro tutti i nostri lettori. Sabato va in scena la madre di tutte le partite, quella che certamente non decide le sorti di un campionato, vale tre punti come le altre e non si può giocare il “fil rouge”, chi si ricorda Giochi senza Frontiere, sa di cosa si parla, ma in ballo c’è molto di più dei punti in classifica: si gioca per la supremazia della costa Toscana, si gioca l’orgoglio di un popolo che sogna di andare sul litorale il giorno seguente e al lavoro il lunedì con il sorriso stampato in fronte, pronto a prendere per i fondelli l’immancabile livornese che per motivi di studio o lavoro “emigra” ogni giorno verso la tanto odiata Pisa.

Il Derby, unico in Italia senza un aggettivo accanto, perché definirlo tale basta e avanza, sta al gioco del calcio, come il palio di Siena sta ad una corsa di cavalli dentro un ippodromo, esula dal contesto strettamente sportivo, tattico, tecnico, per vincerlo serve quel qualcosa in più, serve sentirsi i colori cuciti sulla pelle, servono uomini veri, che non hanno paura di niente e di nessuno. Non è un caso che spesso e volentieri il derby se lo sia aggiudicato la squadra che arriva peggio alla sfida, peggio di classifica, di umore e di morale, la storia delle ultime due sfide parla da sola: a Pisa un Livorno che sembrava invincibile e destinato a vincere il campionato con mesi di anticipo cadde folgorato dal contropiede di Masucci finalizzato da Eusepi, a Livorno, i padroni di casa sull’orlo della crisi di nervi, con il terzo cambio di allenatore avvenuto qualche giorno prima, sorpresero un Pisa che veniva da due vittorie consecutive e che con tre punti poteva giocarsi la promozione diretta.

A questo derby come ci si arriva? In casa amaranto la situazione non è molto diversa da quella dell’aprile 2018: ultimo posto in classifica, digiuno di vittorie, tre sconfitte maturate sul filo di lana, giocatori infortunati e il rapporto fra la piazza e Breda che non è dei più idilliaci, facile pensare che a “sud dello scolmatore” si punti tutto su questa partita dalla quale dipenderà il futuro amaranto di molti protagonisti e non solo in panchina. Breda sfoglia la margherita del modulo: 343 oppure 352, la sensazione è che alla fine possa scegliere di mettersi a specchio con il Pisa e quindi gli amaranto potrebbero schierare Zima fra i pali, Bodgan, Gonnelli e Boben come difensori centrali, Gasbarro esterno sinistro e Del Prato esterno destro, in mezzo Rocca con le mezzali Porcino e Agazzi, in avanti la coppia formata da Raicevic e Marras.

Il Pisa invece arriva a questa partita reduce dalla buona prestazione messa in mostra contro il Crotone. I “pitagorici” si sono dimostrati la migliore squadra affrontata fin qui dal Pisa che di parte alta della classifica se ne intende avendo fino ad oggi affrontato tutte le prime sette della graduatoria. Quanto di buono visto domenica all’Arena non deve far pensare ad un impegno più semplice, per uscire con tutte le ossa integre dall’Armando Picchi servirà una partita “stile Trieste” e contrariamente a due stagioni orsono, gli uomini per vendere cara la pelle questa volta non mancano. D’Angelo recupera certamente Lisi, mentre per De Vitis è corsa contro il tempo ma c’è ottimismo. Con il biondo numero 30 in campo potremmo rivedere il 352 con Gori in porta, Aya, De Vitis e Benedetti sulla linea di difesa, Belli esterno destro e Lisi sinistro. A centrocampo Con Gucher e forse verna potrebbe ritrovare una maglia da titolare Marin, in avanti Masucci e Marconi saranno i terminali offensivi.

A dirigere la partita è stato designato Juan Luca Sacchi di Macerata che sarà assistito da Francesco Fiore di Barletta e Mattia Scarpa di Reggio Emilia. Il Quarto Ufficiale sarà Marco Serra di Torino. Alla sua quarta direzione di gara in serie B, a cui bisogna aggiungerne anche una nella massima serie, nei tre precedenti stagionali in cadetteria Sacchi ha distribuito appena 12 cartelli gialli, nessun rosso e non ha concesso nessun calcio di rigore. Nel 2016/2017 ha diretto in Pisa in due circostanze sempre in trasferta: pareggio 1-1 a Latina e sconfitta 1-0 a Benevento. Altre tre direzioni di gara le ritroviamo nella stagione 2013/2014 anche in questo caso sempre lontano dall’Arena Garibaldi. Il fischietto marchigiano ha diretto i nerazzurri nella sconfitta di Lecce 2-0, con il Pisa che chiuse in otto per le espulsioni di Rozzio, Pellegrini e Cia, nel pareggio di Pontedera 2-2, rigore trasformato da Arma e nella vittoria di L’Aquila ai Playoff 1-0. Ultimo precedente, a barletta, nel 2012/2013 Pisa battuto 1-0 e anche in quel caso ridotto in 10 uomini per l’espulsione di Gatto.

Sono 34 i precedenti in terra labronica e non sorridono certo al Pisa che pure aveva iniziato bene la storia dei Derby: era il 30 marzo 1919 quando le due squadre incrociarono i guantoni per la prima volta ed i nerazzurri ebbero la meglio 2-0 grazie ai goal di Scotto II e all’autorete di Mazzanti. In totale sono solo 4 le vittorie del Pisa a fronte di 13 pareggi e ben 17 sconfitte. Oltre alle reti dei “pionieri” del derby, gli altri goal da due punti (nell’era dei tre punti il Pisa non ha mai vinto) sono stati realizzati da Castoldi e Berretta nel 2-1 della stagione 1951-52 in serie B; Bettini nel successo di misura 1-0 del 1962/63 e Barbana, che siglò, su assist di Di Prete il goal partita nell’ultima vittoria nerazzurra all’Arena, era il 3 dicembre 1978.

Chi non potrà essere all'Arena trasferta potrà sintonizzarsi sulle frequenze di Punto Radio Cascina 91.1-91.6 FM, dove a partire dalle 14:30 andrà in onda Diretta stadio che, include anche il prepartita e le interviste post-match. Il programma è curato è curato da Massimo Corsini, Paolo Sardelli e Gabriele Bianchi. Punteggio aggiornato in tempo reale anche tramite il nostro account instagram @puntoradiocascina

massimo.corsini