Lavoratori delle aziende di consegna Amazon in protesta

Cronaca
PISA e Provincia
Venerdì, 26 Febbraio 2021

Cassa integrazione senza preavviso e carichi di lavoro eccessivi. Ogni giorno lavoratori in strada con 140 stop di media, per una consegna ogni tre minuti

Cassa integrazione senza preavviso e carichi di lavoro eccessivi. Da tre giorni i dipendenti di una delle quattro aziende in appalto Amazon per la consegna a domicilio dei prodotti, sono entrati in protesta, ed hanno indetto un presidio permanente nei pressi del centro di smistamento pisano del colosso delle vendite online.

Questa mattina Punto Radio è stata a Ospedaletto, nella zona commerciale e industriale di Montacchiello per capire le ragioni dei lavoratori, decisi a proseguire la protesta fino a quando l’azienda non sarà pronta a riceverli.

La cassa integrazione – spiega Marco Sarlo di UIL Trasporti a Massimo Mariniè stata aperta nel mese di gennaio, mentre è stata comunicata ai ragazzi solo tre giorni prima dell’accredito dello stipendio di febbraio. Tutto questo senza nessuna base, anche perché i dipendenti lamentano di continuo una mole di lavoro eccessiva. Considerate che ogni giorno, in media, escono con 140 stop. Per una media di una consegna ogni tre minuti. Qua il calo di lavoro non c’è stato, anche perché durante la pandemia l’e-commerce ha dilagato”.

Solo una delle quattro aziende in appalto Amazon ha ricorso alla cassa integrazione. “Chiediamo un incontro con l’azienda – conclude Marco Sarlo. Dopo tre giorni di proteste non abbiamo ancora avuto alcuna risposta. Poi chiediamo che i lavoratori siano pagati per quello che meritano e per i giorni di contratto. Non è possibile perdere dei soldi in busta paga per un calo di lavoro che non c’è stato”.

Qua di seguito l’intervista completa a Marco Sarlo (UIL Trasporti) a cura di Massimo Marini

Sulla situazione attraversata dai lavoratori in appalto Amazon è intervenuto con un comunicato anche il gruppo consiliare Diritti in comune.

Amazon, un modello di sfruttamento: solidarietà ai lavoratori in lotta

Esprimiamo il nostro sostegno e la nostra solidarietà ai lavoratori che in questi giorni stanno scioperando e manifestando davanti al magazzino Amazon di Pisa, aperto pochi mesi fa.

Da giorni, in tutti gli stabilimenti Amazon, si svolgono proteste dei lavoratori diretti e indiretti, a difesa dei loro diritti. Amazon, nota per incarnare un modello di sfruttamento dei lavoratori, nell'anno della pandemia ha visto triplicare i suoi utili. E ciò nonostante parla di cassa integrazione per le persone che, lavorando per i corrieri, consegnano la merce: le stesse persone che questo sistema spreme allo sfinimento ogni giorno. Senza tutele e salari adeguati. Con ritmi di lavoro forsennati.

Amazon ha fatto credere di portare economia al territorio, ma questo modello di impresa non può che impoverire il territorio su cui risiede, economicamente e socialmente. Per questo, mentre il sindaco Conti si faceva i selfie sul cantiere pronto a tagliare il nastro il giorno dell'inaugurazione, noi ci opponevamo all'arrivo della più nota multinazionale dell'e-commerce.

Sosteniamo dunque le rivendicazioni della UIL Trasporti, che hanno indetto la protesta e dei lavoratori, e chiederemo che il consiglio comunale prenda subito posizione.

carlo.palotti