Lavoratrici e i lavoratori dell'Opera Primaziale Pisana in stato di agitazione
Rinnovo del Contratto collettivo nazionale ancora lontano. Respinta la proposta, i sindacati: "Inadeguata”
Prosegue la mobilitazione dei lavoratori delle Fabbricerie per il rinnovo del contratto collettivo nazionale 2024-2026.
Dopo l’ultimo incontro con l’associazione datoriale, le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno proclamato lo stato di agitazione, giudicando insufficiente la proposta economica che prevede un incremento tabellare del 5,2% e un ulteriore 3,2% per la contrattazione decentrata.
Anche il personale dell’Opera Primaziale Pisana ha aderito alla protesta, chiedendo un adeguamento salariale coerente con l’aumento del costo della vita e il riconoscimento del valore professionale di chi tutela e valorizza i monumenti storici del Paese.
Hanno scritto la Fp Cgil Pisa e i delegati Rsu Opera Primaziale.
Dopo l’ennesimo tavolo di trattativa per il rinnovo del CCNL Fabbricerie 2024-2026 durante il quale si è discussa la proposta economica avanzata dall’associazione datoriale, FP CGIL, CISL FP e UIL FPL hanno proclamato lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori delle Fabbricerie.
In questi giorni è in corso una campagna di assemblee nei luoghi di lavoro per informare, discutere e confrontarsi con tutto il personale sulla proposta economica presentata a quasi due anni dalla scadenza del contratto: una proposta caratterizzata da un incremento tabellare fermo al 5,2% e con risorse per la contrattazione decentrata e altre voci pari a un complessivo 3,2%.
Anche le lavoratrici e i lavoratori appartenenti all'Opera Primaziale Pisana si sono riuniti in assemblea lunedì 20 ottobre per discutere del mancato rinnovo contrattuale ed aderire al termine della stessa alla proclamazione dello stato di agitazione.
Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno espresso alla controparte la non ricevibilità della proposta inviata, insufficiente a compensare lo scostamento tra aumento retributivo e fiammata inflattiva del triennio precedente, tutelare il potere di acquisto delle retribuzioni di lavoratrici e lavoratori e riconoscerne il valore professionale, di chi quotidianamente ha cura e rende accessibili a un sempre più crescente numero di visitatori monumenti e luoghi unici al mondo.
Le lavoratrici e i lavoratori delle fabbricerie già nei primi incontri svolti in importanti Opere (Orvieto, Pisa, Firenze…), con una grande partecipazione, stanno confermando la richiesta economica di tutelare le loro retribuzioni, vedendosi riconosciuti aumenti tabellari adeguati alla crescita dei prezzi di questi anni, consapevoli che per le Fabbricerie il boom turistico di questi ultimi anni consentirebbe di ridurre di molto la distanza tra quanto proposto e il 14,7% dato dagli indici IPCA diffusi da ISTAT per il periodo da considerare.


