Lavori sulle strade Provinciali, critiche da Confesercenti
Anche Confesercenti esprime critiche e perplessità per come sono stati calendarizzati i lavori su alcune strade provinciali
«Ci siamo seduti a quel tavolo convinti di concertare con la Provincia una serie di interventi necessari riguardanti importanti arterie della viabilità locale. Di discutere sulle modalità dei lavori, sui tempi, sui modi per ridurre al minino l’impatto sulle imprese. Ed invece ci siamo trovati di fronte ad un elenco di interventi già fissato, uno addirittura già iniziato. Così non va, metodo completamente da rivedere». Sono critiche le parole del responsabile area pisana di Confesercenti Toscana Nord Simone Romoli dopo il tavolo di ieri mattina in Camera di Commercio, convocato dal suo presidente Valter Tamburini, al quale erano presenti le associazioni di categoria, il presidente della Provincia Massimiliano Angori, il sindaco di San Giuliano Sergio Di Maio con la delega alle infrastrutture ed il tecnico ingegner Cristiano Ristori.
«Nessuno discute sulla necessità di intervenire per mettere in sicurezza importanti tratti della viabilità provinciale, ma il compito della concertazione è quello di ascoltare anche le imprese per concordare gli interventi. Apprezziamo quindi l’idea del presidente Tamburini di aver convocato l’incontro e la disponibilità del presidente Angori e soprattutto la passione con cui è intervenuto il sindaco Di Maio, anche a difesa delle nostre legittime richieste. Stiamo parlando di lavori come la demolizione del ponte sull’Arnaccio all’incrocio con la via Emilia, il rifacimento della strada Francesca nella zona artigianale di Ponticelli, della Bientinese e della Vicarese in corrispondenza anche dell’abitato di Mezzana e Colignola. Ci saremmo aspettati che i tecnici della Provincia ci chiedessero come poter mitigare l’impatto di questi lavori sulle attività, magari concordando modalità o le date di inizio. Invece, addirittura, veniamo a sapere che i lavori sulla via Emilia sono già iniziati».
La conclusione di Simone Romoli: «Abbiamo deciso di rimanere fino alla fine a quel tavolo perché siamo convinti che le imprese si rappresentano argomentando anche duramente e non andando platealmente sbattendo la porta. Ma ribadiamo con forza che il cronoprogramma di tutti questi lavori sia ridiscusso e concordato con le associazioni di categoria».