L'Azienda Universitaria Ospedaliera di Pisa contro le madri dei nati pretermine
Dopo la chiusura della casa alloggio che ospitava queste madri, l'AOUP non si è degnata di fare un nuovo bando per sopperire a questa mancanza nonostante un finanziamento, pare di 45 mila da parte della Regione Toscana, l'accusa di Diritti in Comune
Questo il comunicato integrale di Diritti in Comune
Assistenza madri nati pretermine: 2024 concluso senza alcun bando. L’AOUP venga urgentemente in Commissione a riferire
E anche il 2024 è trascorso senza che nulla si sia mosso sul futuro della casa alloggio e del progetto di sostegno alle madri dei bambini e delle bambine nati pretermine. Nonostante impegni e promesse è tutto fermo.
Era giugno del 2024, quando a seguito della mobilitazione dopo la chiusura improvvisa della casa alloggio gestita per oltre 20 anni dall’associazione Apan, l’AOUP in seconda commissione consiliare annunciava l’imminente pubblicazione di un bando di coprogettazione “a costo zero” per la gestione di una nuova casa alloggio per le madri di bambini e bambine nate pretermine, ubicata in un reparto riadattato.
Secondo le dichiarazioni dell’Azienda Ospedaliera la previsione di una equipe integrata, composta da personale specializzato era però “opzionale” e vincolata alla eventuale raccolta di beneficenza nell’ambito dell’iniziativa “Io sto con Chiara”.
Dopo nuove rimostranze per questa vicenda paradossale, sembra che la Regione Toscana abbia stanziato 45.000 euro per il finanziamento nel 2024, di casa alloggio e personale. Per questo abbiamo sperato in una soluzione meno “spontaneista” e volontaristica della questione: purtroppo, il 2024 è trascorso e il bando non è stato pubblicato, il servizio non è avviato e alle famiglie dei nati pretermine non è garantito un servizio che per anni è stato importantissimo.
Per decenni l’ospedale ha potuto contare, infatti, su una Casa e sulla sua equipe professionale, per decenni ha goduto delle occasioni di formazione integrata promosse dall’associazione e per decenni anche della fornitura di vario materiale in dono: dal marzo del 2024 ad oggi tutto questo è stato cancellato, ma non nella memoria e nella vita delle famiglie e delle madri, che ancora sono in contatto con l’associazione e che hanno testimoniato in molte forme la loro gratitudine.
Noi però, davanti a tutto ciò non molliamo e invitiamo tutta la cittadinanza a farsi sentire. Abbiamo così richiesto una nuova audizione in seconda commissione consiliare dell’Azienda Ospedaliera per avere spiegazioni pubbliche di questo immobilismo imbarazzante. Lo facciamo per la necessità che il progetto continui ad esistere, ma lo facciamo anche perchè intorno a noi il welfare si sta sgretolando: è necessaria, non più rinviabile un’azione di resistenza collettiva e pubblica, che possa riportare le persone al centro, e con loro, i diritti.
Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista