Le bufale del Sindaco Conti sulla uscita dalla Società della Salute

Politica
PISA e Provincia
Domenica, 2 Marzo 2025

Le raccontano in due comunicati stampa i consiglieri comunali Ciccio Auletta di Diritti in Comune e Paolo Martinelli de La Città delle Persone, disponibile la visione della seduta pubblica della Seconda Commissione Consiliare Permanente del Comune di Pisa sul canale youtube del Consiglio Comunale

Seduta dove ha partecipato anche la Presidente della Società della Salute dell'Area Pisana, Giulia Guainai, che ha comunicato come da tre mesi il Comune di Pisa risulti "assente ingiustificato" alle sedute dell'assemblea dei soci della SdS ed è stato più volte smentito su invii di raccomandate, sul percorso di rinegoziazione dei servizi sociali, sulle ricognizioni necessarie per giungere all'uscita del Comune di Pisa dalla stessa.

Da più parti la "mossa" del Comune di Pisa appare più una dinamica politica volta a mettere in difficoltà la gestione della stessa Società della Salute più che una vera necessità della Giunta di Conti di gestire in proprio i servizi sociali.

Questo il comunicato integrale di Diritti in Comune

La seduta della Seconda Commissione Consiliare svoltasi venerdì 28 febbraio per discutere gli argomenti, da noi richiesti nei mesi scorsi, sul progetto del Comune di Pisa di uscire dalla Società della Salute e ciò che questo comporterà nella gestione dei servizi rivolti alle fasce più deboli della popolazione ha mostrato tutta l’arroganza del sindaco Conti, la gestione autoritaria di processi che, invece, si dovrebbero fondare sulla partecipazione della cittadinanza, dei sindacati, del terzo settore e degli altri comuni, nonchè la propaganda come strumento di governo in quanto le scelte fatte non sono supportate da alcun riscontro oggettivo. Questa modalità di governo della cosa pubblica, come se fosse invece cosa propria, avrà ricadute drammatiche sulla popolazione più debole e bisognosa, a fronte di servizi che già sono quasi al collasso.

Siamo ad una destabilizzazione pesantissima della Società della Salute, come denunciamo da mesi, da parte della destra, che è, invece, pienamente responsabile, al pari delle forze di centrosinistra che hanno governato il consorzio in tutti questi anni, della gravissima situazione gestionale ed economica in cui versa il Consorzio ormai da tempo, come da noi ripetutamente evidenziato.

Nella seduta della Commissione svoltasi a gennaio lo stesso Conti aveva annunciato che nel mese di febbraio sarebbe partita la raccomandata per la SdS con la richiesta di recesso. Un modo brutale e propagandistico per riaffermare che la decisione è assunta. Ma ancora una volta eravamo davanti all’ennesima boutade. Infatti non solo non è stata inviata la raccomandata ma il Comune è a zero nel processo istituzionale previsto dalle normative. Come hanno spiegato gli uffici, da noi incalzati, ad oggi non solo non è stata compiuta la ricognizione dei beni mobili, immobili, del personale, del rapporto crediti-debiti, presupposto di legge per procedere alla valutazione del recesso ma mancano anche i dati conoscitivi per farlo. Il sindaco viene così quindi ancora una volta smentito dai fatti. Nulla è poi stato fatto dal Comune sulla rinegoziazione delle convenzioni con la SdS, anzi abbiamo appreso che da 3 mesi il Comune di Pisa risulta assente ingiustificato alle sedute dell’assemblea dei soci della SdS: un fatto scandaloso. Si continua così a rivendicare la proposta della uscita della Sds senza avere alcuna analisi al riguardo.

Ma non solo. Conti ha continuato nel corso della seduta della commissione a ripetere che la decisione di uscire dalla SdS è una “scelta ragionieristica” e non politica, una ennesima bufala a dimostrazione della assoluta debolezza di questa decisione. Senza dimenticare che l’unico studio ad oggi esistente, ovvero quello commissionato alla Fondazione Zancan, dice esattamente l’opposto: da un punto di vista gestionale e tecnico è assolutamente da non perseguire la strada della gestionale monocomunale dei servizi che il Comune non ha mai fatto in tutti questi decenni e quindi non è in grado di svolgere.

La situazione è gravissima e il tempo a disposizione per bloccare Conti è poco. L’obiettivo della destra è portare la delibera per il recesso entro il 30 giugno, presentando un pacchetto blindato i cui contenuti saranno noti solo all’ultimo momento. E’ evidente che la strategia ancora una volta è quella di un'operazione di palazzo che produrrà ulteriori privatizzazioni ed esternalizzazioni con effetti devastanti sul fronte dei servizi ma anche del lavoro; e non è un caso che ad oggi le richieste dei sindacati, come confermato anche ieri in commissione, di aprire un tavolo di confronto con l'amministrazione comunale non abbiano trovato risposte positive da parte del Comune di Pisa.

Siamo di fronte a dei rischi inauditi sulla tenuta del welfare in tutta l’area pisana.

Da parte nostra dopo l’assemblea pubblica dello scorso 11 febbraio e il lavoro che stiamo portando avanti in commissione, rilanciamo la mobilitazione contro il disfacimento del servizio pubblico e la proposta, che formalizzeremo anche a livello istituzionale nei prossimi giorni, di un Piano di revisione dell’organizzazione e del funzionamento della Società della Salute, che impegni la SdS ad una totale ristrutturazione dell’organizzazione e del funzionamento e al contempo scongiuri il disfacimento dei servizi con l’uscita del comune di Pisa dal consorzio.
 

Questo il comunicato de La Città delle Persone

Con un lungo post su Facebook, in cui riporta anche il video della 2a Commissione consiliare, il capogruppo de La città delle persone Paolo Martinelli torna ad attaccare il sindaco Conti e la sua giunta per la scelta di uscire dalla Società della Salute. 
"Venerdi in Commissione - scrive Martinelli - c'è stata un'ulteriore tappa voluta dalle opposizioni per contrastare la volontà del Comune di Pisa di uscita da SdS.
Emerge ancora una volta il modo disarmante di procedere di Conti e soci, ossia l'annuncio di una decisione tutta politica senza alcuna analisi, dichiarare l'uscita aprendo uno o più scontri procedendo a tentoni nell'assoluta oscurità e mancanza di trasparenza giustificandosi che 'gli uffici stanno lavorando' e facendo passare per concessione ciò che si prevede per legge, ossia che ci saranno i passaggi formali di approvazione della delibera in commissione e in Consiglio. 

Voi prendereste una decisione importante con conseguenze sulla vita delle persone che da voi dipendono a prescindere, senza fondarla su analisi accurate ed attente che giustifichino quella decisione? Immagino di no! 

Conti sta agendo invece su ciò che è bene comune nel modo esattamente opposto, anzi, avendo in mano proprio al contrario uno studio, commissionato dalla giunta stessa nel 2018 redatto dalla Fondazione Zancan con l'intento di giustificare la convenienza all'uscita di Pisa dal Consorzio SdS per arrivare ad una gestione autonoma e feudale dei sevizi socio sanitari e socio assistenziali, che dimostrò invece l'esatto opposto, ossia che un'uscita da SdS sarebbe una sciagura per Pisa provocando un maggiore costo dei servizi al fine di garantire le medesime prestazioni.

Dopo le dichiarazioni di uscita, abbiamo appreso che l'annuncio di invio della pec a SdS di uscita delle scorse settimane  è rimasto tale dato che l'invio non è mai stato effettuato, nel frattempo l'inasprimento voluto dei rapporti istituzionali con SdS e gli altri comuni della zona pisana sta isolando Pisa ed ha portato all'apertura di contenziosi giudiziari. La giunta pisana si sta adoperando nei fatti per destabilizzare SdS, con la conseguenza di rendere sempre più difficile il funzionamento ordinario dei servizi e la capacità e possibilità di programmazione futura. E' emerso infatti che da tre mesi né il sindaco Conti né l'assessora Bonanno si presentano alle sedute dell'assemblea dei soci di SdS, senza neanche giustificare l'assenza, rinunciando a prendere parte alla programmazione dei servizi e mettendo così, quale socio avente il peso maggiore, in estrema difficoltà il funzionamento stesso del consorzio. 
Per Conti, che per tutta la durata della commissione senza alcun rispetto si è collegato e scollegato a proprio piacere, non è restato che trincerarsi dietro al fatto che gli uffici stanno lavorando, mentre tantissimi sono gli interrogativi che rimangono aperti senza risposta.
E' emerso, infatti, che non esiste alcuno straccio di dato certo che dimostri il vantaggio di uscire da SdS, non esiste un modello alternativo da perseguire, non ci sono indicazioni di come verranno gestite le reinternalizzazioni dei lavoratori, con quali tipologie di contratti ed eventuali criteri di compensazioni economiche, né con quali criteri di selezione, facendo emergere apertamente che ad oggi non esiste alcuna interlocuzione con i sindacati in merito nonostante gli stessi abbiano più volte sollecitato ad aprire un confronto sul futuro dei lavoratori e dei servizi. Nel frattempo però si è corsi ad aprire un contenzioso difronte al Presidente della Repubbica rispetto alla legittimità della delibera dell'assemblea dei soci SdS votata da tutti gli altri comuni per aumentare la quota capitaria da versare indispensabile a dare quanto prima una iniziale, seppur ancora insufficiente, risposta ai problemi di bilancio a fronte dell'aumento dei costi dovuti dall'incremento delle richieste dei bisogni delle persone. Allo stesso tempo Pisa è divenuta oggetto di contenzioso relativo al recupero crediti di debiti pregressi verso SdS per somme dovute.

Così, cittadini, lavoratrici e lavoratori SdS, operatori sociali dei servizi in appalto, gli altri comuni, sindacati e opposizioni assistiamo allarmati e sbalorditi ad uno spettacolo paradossale e grottesco sulla pelle dei cittadini, attendendo che il comune di Pisa cerchi dati e modelli alternativi che non ha.

 Intanto i tempi stringono, l'iter di uscita ancora non è stato avviato, nessuna traccia della  ricognizione necessaria dei beni immobili, mobili e del personale, della rinegoziazione delle convenzioni, del rapporto su crediti e debiti. Tuttavia Conti continua a sostenere la volontà di uscita dal 1° gennaio 2026, che però non potrà prescindere da analisi di fondatezza e dall'approvazione delle relative delibere supportate da analisi circostanziate in commissione ed in Consiglio comunale entro il 30 giugno 2025, praticamente domani...

Insomma, pur di assecondare una decisione tutta politica si procede a ritroso, cercando a posteriori giustificazioni economiche che scongiurino un potenziale danno erariale in caso di un'uscita da SdS ad oggi ingiustificabile e per la quale, anzi, l'unico studio esistente ne dimostra al contrario proprio l'inopportunita' anche per le casse comunali oltre che per qualità delle prestazioni dei servizi.  

I danni che si vanno prospettando questa volta sono particolarmente gravi, e colpiscono servizi che impattano sulle condizioni delle persone e delle famiglie più fragili, indebolendo il welfare locale, la sua programmazione ed operatività. Come farà ad esempio Pisa da sola a sostenere progetti che sono sul proprio territorio e che vengono sostenuti in larga parte anche con risorse e immobili associate di tutti i comuni della zona pisana e di asl, come ad esempio il sostegno ai minori stranieri non accompagnati o il supporto ai senza fissa dimora?

La sensazione, da brividi, è che la giunta presa dall'impeto di giustificare le proprie dichiarazioni scomposte e la maggioranza silente che la supporta agiscano nella totale improvvisazione senza rendersi conto della gravità della situazione e delle sue conseguenze.
Chiediamo ancora una volta all'amministrazione di fermare questo percorso dannoso e sciagurato, contrario al buon senso e al bene della comunità cittadina. E alla città di aprire gli occhi difronte a questo scempio".

 

redazione.cascinanotizie