Le parole al vento dell'Assessore Ziello
Continua il ridicolo giochetto da parte della Giunta Comunale di Cascina nel voler comunicare solamente con testate giornalistiche “amiche”. Ma come già ripetuto in passato, a noi non interessa arrivare primi, ma fare il nostro mestiere e farlo al meglio. Non siamo e non saremo velinari alla Orefice che diamo per buone tutte le informazioni che giungono dai palazzi del “potere” (che parolone). Le notizie le vagliamo, le verifichiamo, le soppesiamo e poi le pubblichiamo. Possiamo sbagliare, prendere cantonate, essere rettificati, siamo a disposizione.
Ultimo esempio la scelta sui “voucher” fatta nell’ultima seduta della Giunta Comunale del 18 ottobre scorso. Un Assessore al Welfare, Edoardo Ziello, che declama ad alcuni quotidiani la sua volontà di favorire “prima gli italiani” nell’assegnazione dei “buoni lavoro”. Leggendo poi tra le righe quello che scrive si evince invece tutt’altro o, perlomeno, che la frase non è veritiera. Anzi, in un passo della “velina” afferma: “fermo restando il principio umanitario della dignità della persona che va oltre ogni valutazione formale ovvero prestare aiuto immediato a chiunque si trovi in situazioni di emergenza estrema”. Cioè a dire che, giustamente, in questi casi, non vale storicità residenziale, appartenenza ad un paese o ad un altro, ma c’è, e questo è un bene, la necessità di aiutare una persona o una famiglia.
Ma veniamo alla notizia vera e propria. Il Comune di cascina stanzia 10.000 euro e lo fa lanciando un bando vero e proprio che resterà aperto per tre mesi. Al termine verrà stilata una graduatoria da cui attingere in caso di necessità per l’esecuzione di lavori da effettuare per conto dell’amministrazione pubblica. Una graduatoria che si forma grazie all’assegnazione di una serie di punteggi che principalmente privilegiano la storicità di residenza nel Comune; da un punto se uno è residente a Cascina da almeno cinque anni, sino a quattro punti se lo si è da trenta anni od oltre. Poi si considerano un’eventuale emergenza abitativa o la perdita del posto di lavoro.
Insomma nessun vero cenno al fatto che si vogliano privilegiare gli italiani, o come scrive in grassetto “prima le famiglie storiche cascinesi”.
Ricordo che sono sempre stato concorde con chi avesse voluto introdurre nell'assegnazione di servizi a carattere sociale la storicità residenziale, lo dico da sempre, anche dai microfoni di Punto Radio. E' uno degli elementi essenziali di giustizia sociale che finalmente anche leggi nazionali e regionali hanno compreso di dover applicare e ne possono usfruire sia italiani che stranieri, senza distinzione.
Detto questo, fare pura propaganda elettorale cercando di tenersi fedele un elettorato che ragiona quasi esclusivamente con la pancia e continuare con il fomentare odio tra "umani" non è né moralmente, né eticamente giustificabile.
Ad esempio conosco un paio di famiglie di origine maghrebina che risiedono a Cascina da almeno venti anni, un’altra egiziana da altrettanto tempo, famiglie romene o albanesi che parlano meglio l’italiano di molte altre toscane o nigeriane che con sacrificio pagano gli studi universitari al figlio.
A loro li danno i punti o preferirebbero evitare ma non possono al di là dei proclami “prima gli italiani”