Le pensioni sono a rischio?
In molti lo temono, ma nessuno ha il coraggio di chiedere… In che modo l'emergenza Covid ha impattato sui conti dell'Inps? Dobbiamo stare tranquilli sul futuro dei pagamenti di ogni singola pensione?
SM al Quadrato, la consulenza elevata a potenza (finanziaria e legale) pone l'attenzione sulle pensioni e i possibili scenari futuri, sconvolti dall'emergenza Coronavirus.
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Che ci fossero ripercussioni sui conti e sui bilanci era in qualche modo prevedibile.
Con le aziende che stanno facendo massiccio ricorso alla cassa integrazione, lo stop alle attività e il blocco dei versamenti contributivi per aziende e partite Iva, molto presto l’INPS faticherà a rispondere a tutti pagamenti di sua competenza, mettendo a rischio persino le pensioni.
Che il bilancio dell'Inps fosse in rosso, non è una notizia completamente nuova, ma di recente, il presidente del Consiglio d’indirizzo e vigilanza (Civ) dell’Inps ( l’organo di garanzia che tutela gli oltre 41 milioni di contribuenti e pensionati iscritti all'Istituto) ha dichiarato che “Rispetto alle stime precedenti, abbiamo ora una previsione di squilibrio di 35,3 miliardi”.
Questa cifra “È il saldo tra i minori contributi incassati, in particolare a causa del maggiore utilizzo della cassa integrazione guadagni e le maggiori uscite cash per gli ammortizzatori sociali”
Attualmente l'Inps ha sicuramente liquidità a sufficienza per pagare le prossime pensioni, ma fino a quando lo potrà fare se la situazione di emergenza economico-sanitaria dovesse protrarsi nel tempo?
L’attuale stagnazione economica e la ormai imminente recessione, purtroppo impattano sia sulla sostenibilità finanziaria che sull'adeguatezza delle prestazioni pensionistiche.
Non bisogna infatti dimenticare che il nostro sistema previdenziale si basa sul così detto ‘criterio della ripartizione’, il che significa che le pensioni correnti sono pagate con i contributi versati dai lavoratori attualmente in attività, e se i contributi non vengono pagati, se le aziende chiudono e l’occupazione non riprende, l'Inps potrebbe veramente entrare in difficoltà e aver bisogno di una massiccia iniezione di fondi da parte del Governo.
E se la crisi economica dovesse ulteriormente mettere in ginocchio il Paese, fino a quando e fino a che punto si riuscirà a coprire il fabbisogno di cassa mensile ?
Ecco che mentre il Governo si ingegna a reperire le risorse finanziarie necessarie ad affrontare la crisi facendo riconso a nuovo debito (con l’emissione dei BTP Italia o dei nuovi BTP Futura), ritorna lo spettro della patrimoniale che non tarderebbe ad arrivare nel momento in cui ci si rendesse conto, dall'oggi al domani, che i soldi non ci sono e vanno trovati con estrema urgenza.
Sicuramente gli Eurobond saranno un grande aiuto, ma non sappiamo quando e in che modo arriveranno, mentre l’accesso al MES sta diventando sempre più probabile.
La soluzione rimane la tenuta economica e l’auspicabile riavvio dei tassi occupazionali che rappresentano il vero fattore di equilibrio per il nostro sistema pensionistico in una prospettiva di lungo periodo, mentre si fa sempre più probabile un ulteriore innalzamento dell’età pensionabile dovuto al sensibile calo demografico e all'allungamento della speranza di vita.
L’adesione a forme di previdenza complementare può essere allora la giusta strategia per il futuro?
Ve ne parlerò nei prossimi articoli di ‘Non solo Finanza’… continuate a seguirci!
Fonte: www.smalquadrato.com
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