Le pubbliche scuse del consigliere Tuzza: "Una leggerezza"
Il leghista apparso in pubblico con in braccio il figlio in quarantena si assume le proprie responsabilità e si rimette al giudizio del partito e delle istituzioni
Gianluca Tuzza, consigliere della Lega a Ponsacco, ammette la sua "leggerezza compiuta in assoluta buonafede" e si scusa pubblicamente.
Lo scorso 8 maggio, in occasione dell'inaugurazione delle panchine rosse a Ponsacco, il consigliere leghista partecipò all'iniziativa e prese parola con in braccio il proprio figlio, la momento dei fatti sottoposto a quarantena preventiva.
Dopo qualche giorno pubblicammo il video (qua sotto) del suo intervento e la lettera inviata da un gruppo di genitori, preoccupati e indignati dalla presenza in pubblico del consigliere Gianluca Tuzza (LEGGI ANCHE Ponsacco, all'inaugurazione con il figlio in quarantena. Scoppia la polemica).
Oggi pubblichiamo la sua lettera di scuse, in attesa, come evidenza lo stesso Tuzza, il partito o le istituzioni prendano eventuali provvedimenti sanzionatori.
Scrive Ginluca Tuzza
In risposta all’articolo uscito in data 14 maggio 2021 sul giornale online CASCINA NOTIZIE/PUNTO RADIO nel quale vengo chiamato in causa per un episodio accaduto in data 8.05.2021 durante l’inaugurazione delle “panchine rosse” in via Venagli a Ponsacco, mi è d’obbligo chiarire quanto di seguito:
Si è trattato semplicemente di una mia leggerezza compiuta in assoluta buonafede, che fortunatamente non ha determinato rischi concreti per nessuno dei partecipanti all’evento, in quanto mio figlio è risultato negativo all’esito del tampone giunto subito dopo il termine della manifestazione.
Chiarisco, e di questo mi scuso con loro, che i membri del gruppo Lega Ponsacco, ed il partito stesso, erano completamente all’oscuro dell’obbligo di quarantena al quale era sottoposto, in quel momento, mio figlio.
Mi sono rimesso per questo alle eventuali decisioni o iniziative che il partito intenderà prendere nei miei confronti. Per quanto concerne l’errore commesso, ci tengo a ripetere in completa buonafede, mi scuso con l’intera popolazione e con le istituzioni stesse qualora il mio comportamento avesse destato preoccupazione o timore in qualcuno.
Al momento non mi è stato comunicato nessun provvedimento sanzionatorio e/o giudiziario. Come da mia forgia e abitudine mi assumerò personalmente, come deve fare ogni privato cittadino, tutte le responsabilità del caso.