Le scuse di Arcenni alla Diamanti. Betti: "Cocente sconfitta"

Politica
Cascina
Giovedì, 17 Gennaio 2019

Siamo di fronte all'ammissione di una cocente sconfitta. Diamanti, arrivata a Cascina attraverso un bando di selezione e non per nomine dirette

La vicenda conclusasi con le scuse pubbliche di Matteo Arcenni a Donatella Dimanati (leggi anche: Matteo Arcenni chiede scusa a Donatella Diamanti sulla vicenda teatro di Cascina), continua a fare discutere.

Con una nota personale Michelangelo Betti, ex-presidente CdA Fondazione Sipario Toscana Onlus, ripercorre gli ultimi anni di amministrazione del Tetatro cascinese

L’esito extragiudiziale del processo che ha coinvolto Matteo Arcenni, membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Sipario Toscana Onlus, dà l’opportunità di una riflessione. Il consigliere ha messo per scritto che “la gestione artistica della dottoressa Donatella Diamanti ha fatto sensibilmente crescere non solo il numero degli spettatori presenti in sala durante la stagione, ma anche l’importo dei finanziamenti ottenuti dal Ministero con ciò garantendo al teatro la possibilità di avviare un percorso di risanamento dei conti che sta continuando ancora oggi.

Siamo di fronte all'ammissione di una cocente sconfitta: l’attuale gestione ha avuto la possibilità di lavorare grazie al percorso di risanamento avviato dal precedente consiglio di amministrazione e tale percorso si era reso possibile per la qualità del lavoro della dottoressa Diamanti, arrivata a Cascina attraverso un bando di selezione e non per nomine dirette. Una figura professionale che, conclusa la propria attività con il teatro di Cascina, è tornata a scrivere sceneggiature per le serie tv delle reti nazionali. Con il suo lavoro Donatella Diamanti ha reso più forte il teatro di Cascina, a differenza di altri che hanno puntato a rendersi più forti attraverso il teatro.

Evidentemente se i contenuti comunicativi degli amministratori vengono presentati a un’autorità al di sopra delle parti, si assiste a una rovinosa ritirata. È successo questo con la causa intentata da Donatella Diamanti, ex-direttrice artistica del teatro di Cascina. Arcenni ha scelto di andare a chiudere il processo prima di arrivare a un giudizio che, secondo le sue stesse valutazioni, sarebbe stato avverso.

Ci sono voluti oltre due anni, ma col tempo (e col ricorso alla giustizia) la realtà delle cose è tornata a emergere. Il teatro di Cascina è stato al centro di una battaglia simbolica, messa in scena senza considerare il presente e il futuro di quella struttura. La giunta leghista sembrava aver scelto di usare il teatro da un lato come strumento di propaganda e dall'altro come metafora dell’azione amministrativa del centrosinistra. Se si seguono le poche informazioni che filtrano dalla Fondazione, si registra il doppio fallimento. Con la rinnovata gestione il teatro pare aver dovuto sopportare un’emorragia di spettatori sin dalla fine del 2016 e oggi arriva l’ammissione che la gestione passata aveva rimesso in sesto i conti della struttura.

Se dopo due anni e mezzo la giunta leghista è costretta ad assistere a queste ammissioni da parte di suoi nominati, a quante altre ammissioni assisteremo nel resto del mandato?

Michelangelo Betti, ex-presidente CdA Fondazione Sipario Toscana Onlus

redazione.cascinanotizie