Le spiagge in ghiaia funzionano: "Evitare polemiche superate"
Comunicato de La Città Ecologica
Ha scritto l'associazione ambientalista pisana.
Gli ultimi due eventi di inondazione da mare hanno confermato quello che ormai è noto da tempo.
Le spiagge in ghiaia, dove realizzate secondo l‘idea progettuale di circa 27 anni fa e pur in assenza di opere di manutenzione ed adeguamento alle peggiorate condizioni meteomarine, hanno risposto molto bene alla violenza delle mareggiate. Le situazioni peggiori, per riconoscimento unanime, sono quelle del molo sud del porto e dighe foranee collegate fino a piazza delle Baleari (dove ci sono scogliere emerse belle alte) che hanno prodotto l’allagamento di tutte le strade adiacenti. Certo anche la cella 4, ove la spiaggia in ghiaia non è stata mai completata né per posizionamento e dimensioni della cella soffolta né per quantità di ghiaia utilizzata, ha ripresentato i problemi noti da tempo.
Spiace che l’Ing. Milano, più di 30 anni fa consulente di Comune e Provincia, voglia attardarsi in una polemica contro le spiagge in ghiaia che ormai anche chi in passato si è mostrato acerrimo nemico di queste opere ha abbandonato riconoscendo la validità di questa tipologia di opera di difesa che, oltre tutto, garantisce in estate circa un chilometro di “spiaggia” libera per la balneazione.
La ricostruzione storica dell’Ing. Milano risulta a nostro ricordo imprecisa. La mareggiata che ci fu nell’ottobre del 2003, che effettivamente portò sulla strada i sassi delle costruende celle 6 e 7, avvenne quando la loro realizzazione non era ancora completa: erano stati posizionati solo 50mc di ghiaia per metro lineare e le prove in vasca, che erano state già effettuate, avevano verificato che ne sarebbe stato necessario il doppio per garantire che la “cresta” si formasse entro la “spiaggia”. Le prove avevano dimostrato che con quella quantità dimezzata la “cresta” si sarebbe verificata in strada, cosa che puntualmente avvenne. Non vogliamo entrare sulle ulteriori considerazioni tecniche che riteniamo anch’esse parziali.
Ma queste sono polemiche ormai superate e rivolte al passato: nessuno oggi propone di smantellare le spiagge in ghiaia per costruire un bel muro di massi. La scelta non può che essere quella di rinforzare le scogliere emerse a nord delle spiagge in ghiaia fino al porto e uniformare in fretta tutte le celle alle difese che si dimostrano funzionare meglio (le spiagge in ghiaia 6 e 7, comunque da rinforzare anch’esse per adeguarle agli scenari futuri).
E proprio agli scenari futuri con il mare che nel 2100 potrebbe aumentare da uno fino a 2,5m che impongono di individuare modi innovativi di adattamento e difesa, con un metodo ed una struttura organizzativa simile a quella che circa 30 anni fa produsse la progettazione delle spiagge in ghiaia.