Legambiente contro il nuovo Dipartimento di Biologia: ancora cemento e traffico

Politica
PISA e Provincia
Lunedì, 7 Agosto 2023

Anche l'associazione ambientalista si dice contraria alla collocazione del nuovo Dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa che significa cementificazione aumento del traffico

Questa la nota integrale

OSSERVAZIONI SUL PROGETTO DELL’ISTITUTO DI BIOLOGIA

Dopo l’ultimo Consiglio Comunale, prima della pausa estiva, è tornata agli onori della cronaca la realizzazione del nuovo dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa in via Moruzzi, presso il quartiere di San Cataldo, al confine con il comune di San Giuliano Terme.

Si tratta di un’area già fortemente cementificata, ricordiamo la presenza dell’area della ricerca di Pisa, che ospita ben 13 istituti del CNR, inaugurata nel 2000, del campus universitario “I Praticelli”, inaugurato nel 2008, del dipartimento di Chimica, inaugurato nel 2014 e del centro polifunzionale socio assistenziale “Le Vele”, inaugurato nel 2017. Inoltre, urbanisticamente, ci saranno ulteriori cambiamenti, visto che è prevista la realizzazione di alcuni dipartimenti della Scuola Superiore Sant’Anna, di fronte al centro “Le Vele”, nel comune di San Giuliano Terme. Non entriamo nel merito delle questioni urbanistiche e tecnico-normative, restiamo sul piano più politico che riguarda il governo della nostra città. Ricordiamo un dato importante, Pisa è la provincia toscana nella quale l’aumento di consumo di suolo registrato fra il 2006 ed il 2020 è maggiore (+859 ettari). Occorre partire da questo dato ed evitare così di consumare e impermeabilizzare altre aree verdi. Adattarsi localmente al cambiamento climatico vuole dire progettare corridoi e cinture verdi per migliorare la ventilazione urbana, riducendo l’effetto dell’isola di calore urbano. Recenti studi hanno infatti evidenziato l'importanza di potenziare le aree verdi urbane e collegare frammenti di spazio verde con corridoi ecologici per migliorare la biodiversità e la dispersione di specie animali in città.

Parallelamente al tema del consumo di suolo vi è quello del riuso del suolo edificato. Come associazione ambientalista da tempo chiediamo l'esigenza di un cambiamento del ciclo edilizio che sposti l’attenzione sulla rigenerazione dei tessuti urbani e sulla riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente. Ogni nuova realizzazione, anche quelle che riguardano la nostra prestigiosa Università, dovrebbe in primis partire dal recupero di edifici abbandonati e quindi da suolo già consumato.

Anche la mobilità ha subito e subirà importanti evoluzioni. Probabilmente ci saranno nuove fermate del trasporto pubblico urbano o, come dichiarato da alcuni esponenti della nuovo Consiglio Comunale, verrà realizzato un ramo della nuova tramvia lungo via Moruzzi. Resta il fatto che negli ultimi due decenni il traffico delle auto è aumentato notevolmente in quell’area, quindi si dovrebbe lavorare per cercare di governarlo affinché non ci sia un ulteriore aumento, anche in vista di nuove costruzioni. Per ottenere strade meno trafficate, più pulite e più sicure occorre puntare sulla integrazione tra bicicletta e mezzi pubblici e collettivi, un mix fondamentale per rendere Pisa realmente sostenibile.

Uno degli obiettivi dichiarati dal Sindaco Conti è quello di aumentare la superficie di verde pubblico, l’ateneo di Pisa promuove gli obiettivi dell’Agenda 2030 e aderisce alla Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (RUS) e allora noi chiediamo ai due enti coinvolti (Comune e Università) che sia presa in considerazione la possibilità di individuare un’area già impermeabilizzata dove realizzare un nuovo dipartimento di Biologia, che preveda anche una demolizione e ricostruzione con uno edificio a fabbisogno di energia quasi zero (standard europeo nZEB - nearly Energy Zero Building).

Oltre al fatto che ci sembra paradossale che proprio l'istituto di biologia si faccia promotore di perdita di biodiversità, e di nuovo consumo di suolo, ci preme fare un'altra considerazione.

Se le vicende urbanistiche che si sono succedute non hanno tenuto conto di questi importanti aspetti, dati anche gli eventi estremi cui ci stiamo velocemente abituando, senza però adattarci, oggi, chi ci governa ha il dovere e la responsabilità di promuovere questo adattamento.

redazione.cascinanotizie