Legambiente: il vero interesse non è lo stadio ma fare altri parcheggi
Legambiente è preoccupata per la qualità della vita e la salute dei cittadini non tanto per la riqualificazione dello stadio in se, ma per gli annunciati nuovi mega parcheggi tra via Rindi e via Gello
Riqualificazione dello stadio cittadino: un cavallo di Troia per fare altri parcheggi vicini a centro?
Il Consiglio Comunale di Pisa ha approvato una variante urbanistica che avrebbe consentito la riqualificazione dell’Arena Garibaldi con beneficio di tutto il quartiere di Porta a Lucca.
Ma non sarà esattamente così. Passando dal piano urbanistico a quello economico, emerge il vero obiettivo: un’operazione finanziaria che riguarda interessi speculativi, pur legittimi, piuttosto che quelli della città e dei tifosi
Veniamo a sapere dell’interessamento dell’imprenditore anglo-russo Alexander Knaster che dovrebbe presentare un PEF (Piano Economico Finanziario) nel quale si indicano le voci attraverso le quali intende sostenere la riqualificazione dello stadio. Partiranno le complesse trattative che sempre accompagnano le transazioni nel mondo delle società del calcio professionistico.
Tifosi e cittadini sarebbero ben lieti di vedere raggiunti gli obiettivi che hanno giustificato la variante urbanistica. Diverso sembra l’obiettivo di Knaster e di chi ha avviato l’operazione: ottenere un adeguato guadagno. Lo stadio interessa perché porta in dote una promettente operazione commerciale (negozi, centro commerciale e ora si parla anche di cinema), ma questa dote non è sufficiente a sostenere l’impresa. Allora ecco un’idea non proprio originale: realizzare parcheggi in prossimità del centro cittadino e di un luogo famoso in tutto il mondo, Piazza dei Miracoli. Per l’imprenditore si tratta di una buona operazione finanziaria, per la città un danno: parcheggi e centro commerciale sono attrattori di traffico e peggiorano la qualità urbana e della vita nel quartiere. Non mancano le idee dove fare i parcheggi: ad esempio un multipiano in via Rindi consumando un’area ancora verde davanti a una scuola, come un’altra in via di Gello.
Se un imprenditore può presentare legittimamente le sue proposte, una città non può esserne subordinata e deve difendere la sua qualità urbana per il bene e la salute dei cittadini.