Legge regionale sull'economia circolare. Solo una questione di utili e fatturato?
I Verdi: "Nel passaggio da economia lineare ad economia circolare, è indispensabile che al centro venga posta la sostenibilità ambientale"
Riporta una nota stampa dei Verdi di Pisa e Cascina.
Apprezziamo la delibera con la quale il Consiglio Regionale della Toscana ha approvato Proposta di Legge sull’economia circolare: si tratta indubbiamente di un passo avanti nella transizione ecologica promossa dalla Regione. Molto positivo il fatto che si cerchi di mettere in comunicazione enti diversi, attraverso la creazione di tavoli tecnici a proposito della gestione rifiuti; in generale, inoltre, si percepisce che la consapevolezza di un problema rifiuti in Toscana è stata raggiunta, e c’è l’intenzione di occuparsene per risolverlo.
Tuttavia, questa legge è limitata, almeno nella sua maggior parte, al problema rifiuti. L’istituzione di un sistema di economia circolare, invece, è tutt’altro. Le quattro R alla base dell’economia circolare, infatti, sono, in ordine di priorità: Riduzione, Riutilizzo, Riciclo e Recupero. Il riciclo e il recupero, che sono i concetti che hanno direttamente a che fare con la gestione rifiuti, sono in fondo a questa scala gerarchica. Nel passaggio da economia lineare ad economia circolare, è indispensabile che al centro venga posta la sostenibilità ambientale.
Nel testo si legge che l’economia circolare è “un modello di sviluppo economico che ha come obiettivo non solo redditività e profitto, ma anche progresso sociale e salvaguardia dell’ambiente”. Noi crediamo invece che questa affermazione debba essere ribaltata, l’economia circolare è un modello di sviluppo economico che ha come obiettivo non solo progresso sociale e salvaguardia dell’ambiente, ma anche redditività e profitto. Quest’inversione di priorità è rivoluzionaria, ma è nondimeno imprescindibile se vogliamo attuare quei cambiamenti drastici che la lotta alla crisi climatica impone.
Prima ancora della gestione rifiuti, quindi, una legge che si propone di passare all’economia circolare deve educare all’acquisto consapevole e alla riduzione del superfluo, e deve favorire tutte quelle realtà dedite alla riparazione e alla seconda vita di oggetti usati, piuttosto che incentivare l’usa e getta. Buone pratiche che ad oggi molti non possono permettersi di seguire per “mancanza di tempo”. Ed è proprio questa la vera sfida dell’economia circolare: far sì che tutte queste buone pratiche non siano più “una perdita di tempo”.
Per questo motivo questa Proposta di Legge, per quanto contenga punti interessanti, ci sembra che abbia poco a che vedere con l’economia circolare.
Nello specifico, inoltre, accogliamo parzialmente l’obiezione di Tommaso Fattori, a proposito della gestione dei rifiuti non riciclabili. La gestione privata degli impianti di incenerimento implica che l’attività di incenerimento debba generare un utile. Non possiamo permettere che la ricerca di questo utile ostacoli la raccolta differenziata. La frazione di rifiuti indifferenziati deve essere minimizzata, gli impianti di incenerimento senza recupero dell’energia devono essere totalmente dismessi e le Regioni devono farsi carico senza ambiguità di questa transizione. Solo così si potranno creare i presupposti MINIMI per una vera gestione dei rifiuti ECOLOGICA!
Verdi – Europa Verde Pisa | Verdi – Europa Verde Cascina