L'equivoco Tramoni ed un centrocampo numericamente inferiore

Questo Pisa non può permettersi di regalare un centrocampista agli avversari

Potremmo piangersi addosso per un’altra partita persa di misura, con tre nitide palle gol sprecate che potevano cambiare il corso della partita, ma se dopo tre giornate l’andazzo è questo significa che il Pisa, oggi, è questo: sterile in attacco, un solo gol, autorete, in 288’ (recuperi inclusi), solido in difesa, ma evidentemente non basta, perché contro squadre formate da campioni affermati basta una disattenzione per pagare dazio, e pagarlo a caro prezzo.

Oggi qualche dubbio vogliamo esprimerlo anche sulle scelte operate da Gilardino, che ha preferito Lusuardi a un Bonfanti arrivato sì all’ultimo giorno di mercato, ma reduce dalla passata stagione, con grande affiatamento con il reparto e con Angori sulla fascia di competenza. Anche Stengs avrebbe meritato maggior minutaggio invece delle stesse briciole offerte contro la Roma.

Ma al di là delle scelte relative agli uomini, è il modulo che desta qualche perplessità. La domanda è: «Questo Pisa può permettersi spesso e volentieri l’inferiorità numerica in mezzo al campo?» Che tradotto significa: può questa squadra permettersi il 3-4-2-1? Ad oggi la risposta è no, perché se in cadetteria si sopperiva con la qualità, potendo schierare di fatto tre punte: Lind (Meister), Moreo e Tramoni, in Serie A questo Pisa non può permettersi l’inferiorità numerica, e l’equivoco tattico relativo alla posizione di Tramoni stavolta è emerso con tutti i suoi interrogativi. Il numero 10 còrso nel primo tempo non si è mai visto; nel secondo, venti metri più avanti, ha fatto vedere alcuni sprazzi di giocate in linea con quelle della passata stagione.

Non sta certo a noi trovare soluzioni, ma l’auspicio è che il mister valuti con attenzione l’ipotesi di piccoli cambi di modulo, magari qualcosa che preveda due attaccanti, pur conservando la difesa a tre. Adesso un giorno in più di lavoro: a Napoli si giocherà di lunedì, ma certo quella con i campioni d’Italia non sarà l’occasione più agevole per spezzare la serie negativa.