Liberazione di Cascina, la posizione di MDP - Articolo Uno
Dopo il "teatrino" andato in scena per il giorno della Liberazione di Cascina, con l'amministrazione comuanle che ha inscenato una propria celebrazione al mattino, e poi ha abbandonato quella dell'ANPI, ovvero dei "veri" protagonisti della liberazione, il Movimento Democratico Progressista - Articolo Uno prende posizione sulla vicenda.
"Lunedì 4 settembre non sarà una giornata che l'amministrazione leghista di Cascina dimenticherà facilmente; scrivono da MPD, hanno inscenato slalom ed equilibrismi, ma non hanno tuttavia impedito l'emergere di palesi verità: la prima si è resa evidente nel discorso mattutino del Sindaco (pubblicato sul proprio profilo Facebook) laddove - seppur infarcito da qualche colta citazione - ha tentato di equiparare il comunismo al fascismo".
"Un'equiparazione strumentale, prosegue la nota, tipica di chi ha l'interesse a disconoscere la natura sociale e progressista della nostra Costituzione. Mentre il movimento operaio e la Resistenza nascevano come riscatto delle libertà violate, e come "utopia della fratellanza", il fascismo è stato il braccio armato dei sistemi capitalisti in crisi di sovrapproduzione, lo strumento per fomentare la guerra tra poveri e alimentare la cultura razzista, esattamente come sta accadendo in questa fase storica, seppur con metodi e sistemi diversi da quelli conosciuti nel ventennio".
Poi MDP rincara la dose: "La seconda verità è che il Sindaco non è di certo una "leonessa": sempre pronta ad apparire ed a scattarsi selfie a ripetizione, oggi come in altre occasioni fugge a gambe levate a metà del primo intervento previsto (lei ed i suoi più stretti collaboratori) non appena cade la certezza dell'applauso del pubblico amico".
Dov’è alta la probabilità di ricevere contestazioni e critiche si preferisce l'assenza, conclude il comunicato di MDP, in una piazza dei Caduti sporca e in disordine (quando invece per la venuta di Salvini è stato mobilitata l'intera macchina comunale per pulire ed abbellire gli spazi della festa leghista), il pomeriggio di lunedì 4 settembre ha finalmente restituito la dignità perduta ad un'intera comunità.
Ha ragione il Presidente Enrico Rossi: dopo un'estate densa di rigurgiti fascisti c'era bisogno di qualcosa in più e di qualcosa di diverso dal pur importante dovere della memoria.
L'antifascismo e gli antifascisti devono tornare ad essere attivi e militanti. Art.1-MDP c’era e siamo orgogliosi della nostra presenza.