Lo scandalo del Pisamover: da gennaio biglietti a sei euro e mezzo

Politica
PISA e Provincia
Venerdì, 15 Dicembre 2023

Auletta: "Un piano a tutela degli interessi delle banche"

Ha scritto Ciccio Auletta, consigliere comunale Diritti in comune.

E’ questo il primo dato emerso ieri nella seduta della quarta commissione consiliare permanente in cui si è discusso l’argomento richiesto dal Gruppo Consiliare Diritti in comune nel mese di giugno sul riequilibrio del piano economico finanziario del Pisamover; l'accordo tra Comune di Pisa e la PisaMover SpA si sarebbe dovuto concludere nel 2022, con l’audizione della professoressa Vecchi, consulente nominata dal comune di Pisa .

Non solo, in base alla intesa che dovrebbe essere approvata dalla Giunta entro l’anno, si prevede che ogni 2 anni la tariffa per la corsa singola sarà adeguata in base all’indice Istat, per cui nel biennio 2026-2027 salirà a 6,8 euro e nel 2028-2029 a 7,1 euro. A questo si aggiunge che la concessione sarà prolungata di 6 anni e 6 mesi scadenso così nel giugno del 2054.

Si chiuderebbe a queste condizioni la seconda fase del riequilibrio dopo che il Comune, a causa delle clausole capestro della convenzione siglata dalla Giunta Filippeschi, ha già versato alla Pisamover SpA circa 2 milioni di euro per compensare le perdite derivate dalla pandemia. In pratica ogni volta che questa infrastruttura privata è in perdita, tocca ai cittadini e alle cittadine di Pisa compensare la perdita. Ricordiamo che al momento dell’inaugurazione nel 2017 il biglietto costava 2,70 euro: in appena sei anni si prospetta un aumento di quasi 4 euro per una convenzione che inizialmente era stata stabilita in 30 anni. La tariffa di 6,50 euro è  “non competitiva” come emerso anche nel corso della audizione di ieri, e soprattutto ancora una volta si decide di non intervenire sugli autobus privati che arrivano in aeroporto e che sono nei fatti una concorrenza diretta al PisaMover, mentre è stata cancellata la linea del trasporto pubblico che arrivava al Galilei. Anche in questo caso per provare a far funzione l’infrastruttura non si toccano gli interessi privati, ma si attaccano gli interessi pubblici.

Nel tempo inoltre è andato sempre aumentando anche il contributo regionale che viene dato alla PisaMover SpA per il funzionamento della navetta: un vero e proprio salasso per le tasche dei contribuenti toscani.

La motivazione di questo perverso meccanismo, frutto delle scelte del PD e avallato fino ad oggi dalla destra di Conti, è semplice: i profitti previsti per gli azionisti non sono mai sufficienti e devono essere sempre tutelati, così come non possono essere messi in discussione gli interessi richiesti dalle Banche.

Le previsioni del traffico su cui si basò la realizzazione dell’opera si sono nei fatti rivelate infondate. Purtroppo abbiamo fatto emergere con chiarezza che anche l’aggiornamento delle stime del traffico realizzato da una società privata terza in occasione di questo nuovo accordo, non tiene conto né delle previsioni contenute nel masterplan di Toscana Aeroporti ovvero la concorrenzialità della nuova pista di Peretola né degli altri vettori che a tariffe minori portano in aeroporto. Si fa dunque una fotografia nuovamente di corto respiro ripercorrendo gli errori del passato e utilizzando stime che non hanno una fondata connessione con la realtà e che non possono che condurre a scelte disastrose.

Il progetto Pisamover è nato in maniera fallimentare, lo abbiamo denunciato da subito e continuiamo a monitorarlo costantemente cercando di tamponare la dispersione di denaro pubblico a sostegno di quest’opera. Tuttavia oggi, ancora una volta, si cerca di tutelare l’interesse privato di pochi a scapito di una collettività di cittadini e turisti. Oggi più di ieri deve essere chiaro che questo riequilibrio e le richieste del privato sono immotivate e prive di una sostanziale necessità economica visto che i costi di funzionamento sono rimasti sostanzialmente inalterati e sostanzialmente gli stipendi e le manutenzioni sono coperte. Il flusso di passeggeri, tornato alto e con una previsione di crescita costante, fa sì che il saldo tra costi operativi e ricavi sia finalmente positivo. Il problema sono gli oneri finanziari che a nostro giudizio non devono essere coperti con i contributi degli enti locali, il cui obiettivo è invece quello di tutelare la qualità del servizio di trasporto pubblico e mantenere le tariffe accessibili a tutti e tutte.
 

redazione.cascinanotizie