Lo scultore Paolo Staccioli all'Antonella Scarfone art gallery di Pisa

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PISA e Provincia
Martedì, 19 Ottobre 2021

La mostra che sarà inaugurata a Pisa sabato 23 ottobre dalle 16 alle 19 alla Antonella Scarfone art gallery su lungarno Gambacorti 29/30.  Lo scultore fiorentino presenterà una accurata selezione di opere in ceramica e bronzo nella neonata galleria dei giovani imprenditori della Cultura Antonella e Antonio

Paolo Staccioli
Armonici  pre-sentimenti
Di Cristina Olivieri

Seduti su uno spicchio di luna, una donna e un uomo si guardano e assaporano il lento dondolio che li accompagna: è un equilibrio perfetto dato dalla sincronicità del movimento. I loro corpi, il loro cuore, la testa, i pensieri oscillano tra sguardi e ricordi.  Nelle sculture in ceramica di Paolo Staccioli il tema dell’amore è raccontato attraverso delicate ma decise figure che per la loro stessa postura richiamano all’idea di specchio, al gioco. Narrano storie di quotidiana pazienza ma anche di quella parte ludica e leggera che solo i bambini sanno realmente vivere. L’artista trasferisce nelle sue figure di innamorati  quell’aspetto onirico e spensierato che la vita impone di mantenere e saper coltivare. 
 Il tema dell’amore torna nelle figure speculari che pur preservando la loro identità, si guardano per apparire allo spettatore come un tutt’uno.  Anche in “The Artist is present”  Marina Abramovic, nel 2010 al MoMa di New York, aveva incentrato la sua performance sul tema dello sguardo, in assonanza con la Gestalt Therapy. 
Corpo, sguardo, incontro con l’altro, esplorare i confini: sono gli armonici pre-sentimenti con cui l’artista fiorentino plasma il suo linguaggio e la sua poetica. E lo fa utilizzando la tecnica della ceramica invetriata e la cottura a riduzione, con cui riesce ad apportare alle superfici delle sue sculture, dei vasi e dei bassorilievi, un effetto metallizzato sullo smalto scintillante.
Le donne di Staccioli sono sempre raffigurare con i capelli raccolti, esili affascinanti figure dall’aspetto androgino. Sono accompagnate da enigmatiche figure maschili altrettanto snelle, vestite in giacche classiche in bicromia a rappresentare una infinita umanità di caratteri e stili, esseri provenienti da qualsiasi parte della terra. Ma la più imponente raffigurazione femminile si ritrova in un’opera emblematica che troviamo esposta in questa mostra in cui una donna in bronzo, che assurge a divinità, è circondata da decine di sfere “kintsugi”. 
Staccioli elabora queste sfere di varie dimensioni come nell’antica arte giapponese in cui, attraverso una paziente opera di restauro, venivano riparati oggetti rotti di ceramica con una lacca d’oro e d’argento che ne rendeva visibili le fratture. Le sue sfere invece sono frutto dell’assemblaggio di tanti “mondi” diversi e variegati per colore e giochi di luce. La donna di Staccioli torna quindi ad essere madre e creatrice, in grado di partorire e donare alla terra questi pezzi unici, tutti figli della sua potente forza generatrice. 
Memoria, stupore attesa, silenzio, sogno sono evocati e parte integrante dell’illimitata fantasia di Staccioli, che si sviluppa attraverso l’utilizzo di smalti policromi che colpiscono l’occhio dell’osservatore.
Immancabile per Staccioli anche il tema del viaggio, tanto esplorato e reso parte fondante del suo lavoro. Come nella recente  mostra a Palazzo Vecchio a Firenze, tornano oggi a Pisa i “viaggiatori seduti sul mondo”. L’artista pone le sue figure umane, ricche di varianti di colori accesi e luminosi seduti sulla “giostra” del mondo: le modella a tutto tondo con una tecnica magistrale e innovativa che lo ha reso protagonista di grandi e apprezzate mostre nei più importanti musei italiani e nelle gallerie d’arte di Parigi, New York e in Cina. 
Di grande impatto, perché a misura d’uomo e perché unici nel loro genere, troviamo esposti in galleria tre dei numerosi e ormai celebri Guerrieri. Sono stati gli attori principali della mostra fiorentina “Nel ventre antico del Palazzo – esercizi di guerra e giochi di bimbi” a cura di Antonio Natali. 
Il tema della guerra è qui ben rappresentato nell’ imponente scultura in bronzo il Centauro. In quest’opera antico e moderno si fondono. Dalla mitologia greca prende ispirazione Il cavallo sulle ruote, chiara reminescenza del mito Omerico che narra le gesta eroiche di Ulisse e del famoso “cavallo armato” con il quale i greci entrarono nella città di Troia espugnandola.
Al vertice di una tradizione toscana e fiorentina magistralmente interpretata e sviluppata in 40 anni di lavoro,  l’artista che da Faenza ha acquisito le principali tecniche della scultura, con estrema intraprendenza e con una mole di lavoro paziente e accurato, ha saputo sviluppare un linguaggio personale e ormai riconoscibile nel panorama nazionale dell’arte italiana.
Nella “neonata” galleria di Antonella Scarfone a Pisa abbiamo l’occasione di ammirare una accurata selezione di opere, le più rappresentative, mentre Staccioli continua a misurarsi con l’uso del fuoco e degli ossidi di rame riscuotendo il successo meritato di tanto appassionato lavoro e di una incredibile tecnica che generosamente sta tramandando anche alle nuove generazioni. 
 

redazione.cascinanotizie