LSA attacca la giunta Betti: "Pd e stampelle? Meri strumenti di gestione del potere"
La lista ormai fuori dalla maggioranza: "Impossibile qualsiasi confronto democratico"
A distanza di poco più di dieci giorni dal comunicato inviato alla stampa dai gruppi di maggioranza (era il 30 luglio), la lista Lavoro Sviluppo Ambiente ormai fuori dall'esecutivo Betti, respinge e risponde alle "strumentalizzazioni che deformano la realtà".
Strumentalizzazioni, che per la lista guidata in consiglio comunale dal consigliere Fabio Poli, hanno una matrice ben definita, poiché partorite da "una maggioranza di forze democratiche non praticanti, che respingono il confronto perché ciò che necessita è obbedire votando a semplice “alzata di mano” e senza porre domande sulle decisioni calate dall’alto".
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Scrive la lista Lavoro Sviluppo Ambiente
Abbiamo atteso per ricostruire il quadro esatto della situazione politico - amministrativa di Cascina e per respingere le volontarie strumentalizzazioni che deformano la realtà ma ora intendiamo rispondere alle molte inesattezze riportate nel documento firmato dalle forze di maggioranza: la nostra sollecitazione pubblica ha origine dopo mesi di richieste formali di incontro rimaste inevase, ma evidentemente volute per evitare di condividere eventuali soluzioni delle problematiche sempre più stringenti che riguardano il territorio e i cittadini (da gennaio ad agosto sono state effettuate solo 2 riunioni di maggioranza). A seguito delle nostre legittime richieste ci è stato comunicato, a mezzo stampa, che le altre componenti ci ritenevano esclusi dalla maggioranza a causa dell’atteggiamento assunto dalla lista LSA. Ritenendo tale posizione fuori da qualsiasi logica ed etica politica prendiamo atto che non è consentito alcun confronto democratico. Quella che governerà Cascina sarà quindi una maggioranza di forze democratiche non praticanti, che respingono il confronto perché ciò che necessita è obbedire votando a semplice “alzata di mano” e senza porre domande sulle decisioni calate dall’alto: esattamente il contrario della nostra concezione di amministrazione della cosa pubblica. Se la prima critica è quindi riferibile ai metodi di falsa democraticità, utile a camuffare da sinistra un centro di potere autoreferenziale, non mancano certo le lacune quando si entra nel merito di questioni orlate di sole giustificazioni inesatte e palesemente contraddittorie:
- Piano strutturale intercomunale abbiamo fatto notare i 2 diversi comportamenti del PD Cascinese e di quello Pisano che restano tutti negli atti e non nelle interpretazioni di qualcuno ed abbiamo riconfermato la nostra posizione che resta esattamente quella espressa in consiglio comunale -PD assente- quando il medesimo documento venne presentato dalla Lega;
- Su Retiambiente abbiamo manifestato le stesse posizioni espresse dalla giunta di San Giuliano ma, anche ciò, non è gradito alla giunta Betti;
- Quanto accaduto con il Cascina Calcio sarebbe un argomento importante da analizzare per tutto il movimento sportivo cascinese (attività e strutture) ma sull’argomento vige un ermetismo che impedisce di poter meglio approfondire le contraddizioni emerse a mezzo stampa tra il Sindaco e la Società Sportiva;
- Sulla Sanità, la Casa Della Salute prevista dal Pnrr, e quindi sole mura e strutture, non ha visto l’avvio di nessuna concreta programmazione per fornire, nel futuro, risposte integrate e multidisciplinari ai bisogni della salute;
- Sul teatro si è ritenuto di valutare meglio l’operato di un CDA che, oltre al Presidente, era composto da un vice presidente e da un consigliere fortemente caratterizzati PD ma, di comprovata esperienza. Si è invece ricorsi a quotidiane inesattezze e a falsità per attribuire al CDA dimissionario un “bilancio in rosso” con un’affermazione così temeraria che, se fosse stata vera, avrebbe provocato l’immediata chiusura della Fondazione da parte della Regione Toscana. Preme sottolineare che il bilancio di esercizio 2021 chiude invece al 31 dicembre in pareggio a differenza di un patrimonio, questo realmente “in rosso”, fin dagli anni di presidenza dell’attuale sindaco Betti.
Sorprende e preoccupa la scarsa considerazione che i gruppi di maggioranza hanno attribuito al patto di apparentamento sottoscritto da Betti, Poli e Barontini e sul quale il candidato sindaco ha poi chiesto il voto ai cittadini. La lista non può non rilevare che esiste un direttorio che considera quegli impegni, assunti dal sindaco di fronte agli elettori, sola carta straccia. La verità è che il PD e quelle che ritiene le sue stampelle (non importa se di "sinistra" o ex di cdx, gente che avrebbe voluto aprire il palazzo come una scatoletta di tonno) sono dei meri strumenti di gestione del potere, allergici a qualsivoglia confronto libero e incondizionato che non sia viceversa rispondente alle direttive, extralocali, già impartite dal sistema del partito “maggioritario” di cui sono l'architrave.
Personalizzano lo scontro politico con caricature quali il presunto brutto carattere del Consigliere Poli solo perché incapaci di sostenere alcun confronto dialettico di merito e spostano lo scontro sulla demonizzazione personale dell’avversario dimostrando, in realtà, che si è perso completamente il senso profondo della politica intesa come servizio civile.
La lista LSA continuerà a svolgere la propria funzione dentro e fuori il Consiglio Comunale, forte della propria idealità e delle profonde competenze amministrative che altri invece sanno semplicemente millantare.