Luca D'Angelo, 1708 giorni in nerazzurro
Il tecnico di Pescara paga un finale di stagione nel quale la squadra non è riuscita a ripetere quanto fatto nel girone di andata
La rivoluzione nerazzurra, iniziata alla vigilia della Festa della Repubblica con i saluti al direttore sportivo Claudio Chiellini, è proseguita nel giorno di festa con l’addio a Luca D’Angelo ed al suo staff. Il tecnico di Pescara lascia di nuovo il Pisa, dopo 257 giorni la seconda chiamata, quella arrivata per curare una squadra che si trovava all’ultimo posto della classifica. Il “dottor” D’Angelo e la sua cura intensiva hanno portato il Pisa subito nei quartieri alti, chiudendo la pratica riguardante la lotta per la permanenza nella categoria alla fine del girone di andata. Già, la fine del girone di andata. Li qualcosa si è rotto, cosa non si sa ed è giusto non saperlo, diffidando dai beneinformati che giurano sulle voci di corridoio, equivalenti ai pettegolezzi delle comari di paese.
Nonostante questo D’Angelo, fedele al suo modo di essere non ha mai lanciato accuse, non ha mai cercato scuse che siano infortuni o altro, ha sempre svolto il suo lavoro con passione, dedizione ed Amore, si Amore con la A maiuscola, per i colori nerazzurri per il Pisa. Quel Pisa del quale ha scritto pagine di storia come solo Josef Ging aveva saputo fare prima di lui, quello di D’Angelo è il secondo capitolo più lungo del libro nerazzurro, un totale di 1.708 pagine suddivise in due capitoli. Come tutti i libri di storia ci sono momenti lieti, esaltanti, fasi di stallo, trionfi incredibili e sconfitte brucianti, ma il bilancio del tecnico di Pescara, lo scrivemmo anche un anno fa di questi tempi, si chiude nettamente in positivo. Un bel segno più sul bilancio sportivo, un più tendente ad infinito per quanto riguarda il bilancio umano, perché l’uomo Luca D’Angelo, lo dico con la presunzione di non sbagliare, ma con l’accortezza di chi lo ha conosciuto, andrebbe clonato e distribuito a piene mani nel mondo del calcio, che certamente con tanti “omini” sarebbe un luogo migliore. Stavolta la sensazione è che non ci sarà un D’Angelo ter, e ce lo auguriamo anche vuol dire che stavolta la scelta della società è vincente ed il successore che arriverà sarà di successo. L’augurio più grande che possiamo fare a chi verrà è quello di superare il record del tecnico di Pescara, ma soprattutto di entrare nel cuore di tanti tifosi che ci è entrato lui. Ad Maiora mister D’Angelo.