Lungarni in Zona 30: proposta dell’Università di Pisa per migliorare la sicurezza stradale
Dove è stata introdotta, la Zona 30 ha ridotto incidenti (-23%), morti (-37%) e feriti (-38%)
In occasione della Giornata mondiale delle vittime della strada, la Commissione per lo Sviluppo Sostenibile dell’Università di Pisa rilancia il tema della sicurezza urbana proponendo una sperimentazione di Zona 30 sui Lungarni.
L’iniziativa nasce alla luce dei dati nazionali e locali sull’incidentalità e si inserisce nel solco delle esperienze europee che mostrano come limiti di velocità più bassi possano migliorare sicurezza, vivibilità e qualità dell’aria nelle aree urbane.
L’Ateneo propone un approccio integrato, dalla moderazione fisica del traffico alla partecipazione dei cittadini, per valutare l’impatto di una misura che potrebbe essere estesa ad altri quartieri della città.
Ha scritto l'Università di Pisa.
La Giornata delle vittime della strada si celebra ogni anno la terza domenica di novembre, su iniziativa delle Nazioni Unite e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Questa ricorrenza è nata per ricordare tutte le persone che hanno perso la vita o sono rimaste gravemente ferite in incidenti stradali, per esprimere solidarietà alle loro famiglie e per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla necessità di azioni concrete per la prevenzione e la sicurezza stradale. In Italia, la giornata è riconosciuta ufficialmente dalla legge n. 227 del 2017 e rappresenta un momento di riflessione e impegno per ridurre il dramma delle vittime della strada, promuovendo una mobilità più sicura e responsabile.
In occasione di questa giornata, la Commissione per lo Sviluppo Sostenibile dell’Università di Pisa richiama l’attenzione sulla sicurezza stradale, soprattutto in ambito urbano, dove il problema resta drammaticamente attuale. Nel 2024, in Italia, si sono registrati oltre 173.000 incidenti stradali con lesioni, che hanno causato più di 3.000 morti e quasi 234.000 feriti. Il 73% degli incidenti avviene sulle strade urbane, dove la velocità eccessiva e la distrazione, insieme al mancato rispetto delle regole, rappresentano le principali cause di sinistri. Il costo sociale di questa emergenza è enorme: oltre 18 miliardi di euro l’anno tra spese sanitarie, danni materiali e perdita di produttività.
Anche Pisa non è immune da questa realtà. Secondo i dati della Polizia Municipale, nel 2024 si sono verificati 1.081 incidenti stradali, di cui 5 mortali e 522 con feriti. Nel 2023, nella provincia di Pisa, si sono contati 1.556 sinistri, con 28 morti e oltre 2.000 feriti, e circa un terzo di questi incidenti è avvenuto proprio nel comune di Pisa. Dati che non possiamo ignorare.
Esistono soluzioni? “Sì, e funzionano.” – afferma il professor Marco Avvenuti, referente per la mobilità sostenibile nella Commissione -- “Le zone 30 rappresentano un intervento urbano mirato alla riduzione degli incidenti stradali e al miglioramento della qualità della vita nelle aree urbane. Studi condotti in oltre 40 città europee hanno evidenziato una diminuzione del 23% degli incidenti stradali, del 37% dei decessi e del 38% dei feriti a seguito dell'implementazione delle zone 30. A Bologna, l'introduzione di Città 30 ha comportato una riduzione significativa delle vittime della strada e l’azzeramento dei decessi tra i pedoni. L’abbassamento della velocità contribuisce non solo a rendere il traffico più sicuro e scorrevole senza incidere negativamente sulla mobilità, ma favorisce anche l’adozione di modalità di trasporto attive e sostenibili, come gli spostamenti in bicicletta e a piedi, con effetti positivi sulla riduzione dell'inquinamento atmosferico e acustico. Secondo ricerche svolte a Berlino, la diminuzione della velocità da 50 a 30 km/h comporta una riduzione del 40% delle emissioni di ossidi di azoto e del 10% delle polveri sottili, oltre a dimezzare il livello di rumore prodotto dal traffico, con benefici sulla salute pubblica e sul benessere dei residenti. Dal punto di vista economico, strade più sicure e vivibili incentivano la frequentazione degli spazi urbani e stimolano il commercio locale. Numerose città europee hanno registrato un incremento del valore immobiliare nelle aree interessate dalla conversione a "Città 30", grazie alla maggiore attrattività e qualità urbana.”
“La Commissione per lo Sviluppo Sostenibile” – secondo quanto affermato dalla professoressa Elisa Giuliani, prorettrice per la Sostenibilità e l’Agenda 2030, “propone di avviare una sperimentazione di Zona 30 sui Lungarni di Pisa, come primo passo di un percorso più ampio che potrebbe coinvolgere progressivamente altri quartieri della città. I Lungarni rappresentano uno degli spazi urbani più iconici e frequentati di Pisa, attraversati ogni giorno da migliaia di persone, tra residenti, studenti, lavoratori e turisti. Qui la convivenza tra diverse modalità di trasporto – auto, biciclette, pedoni – è particolarmente delicata e la sicurezza stradale dovrebbe essere una priorità assoluta. Ridurre la velocità massima a 30 km/h permetterebbe di diminuire drasticamente il rischio di incidenti, rendendo i Lungarni più sicuri e accoglienti per tutti.”
La proposta prevede un approccio integrato, che non si limiti all’installazione di nuovi cartelli, ma includa interventi di moderazione fisica del traffico (come attraversamenti rialzati, restringimenti ottici, arredi urbani), una segnaletica chiara e ben visibile, e soprattutto una campagna di comunicazione efficace e partecipata. È fondamentale coinvolgere la cittadinanza, i commercianti e le associazioni locali, ascoltando esigenze e suggerimenti, per costruire insieme un progetto condiviso e sostenibile.
La sperimentazione dovrebbe essere accompagnata da un attento monitoraggio dei risultati, sia in termini di incidentalità che di percezione della sicurezza e della qualità della vita. Se i risultati saranno positivi, la zona 30 potrà essere estesa ad altre aree della città, in particolare nei pressi di scuole, parchi, piazze e zone residenziali, seguendo l’esempio delle principali città europee che hanno già intrapreso con successo questo percorso. L’obiettivo è rendere Pisa una città più sicura, vivibile e moderna, dove la mobilità sostenibile e la qualità dello spazio pubblico siano al centro delle politiche urbane.
“L’Università di Pisa” – continua la professoressa Giuliani – “si rende disponibile a collaborare con l’Amministrazione comunale e con tutti i soggetti interessati, mettendo a disposizione le proprie competenze e la capacità di progettazione partecipata. Solo attraverso un lavoro di squadra sarà possibile realizzare una trasformazione urbana efficace e duratura, capace di portare benefici concreti a tutta la comunità.”


