L'Università di Pisa presenta i progetti per riqualificare Sant'Anna di Stazzema
Sono state presentate ieri, alla Fabbrica dei diritti di Sant’Anna di Stazzema, le idee progetto elaborate dalla classe di 28 studenti del corso di laurea universitario dal titolo “Il Borgo della Memoria”
Il seminario dell’Università di Pisa in progettazione è durato un semestre accademico, e ha visto la partecipazione di diversi docenti e stakeholder, che si sono susseguiti nel corso dell’anno in lezioni frontali e progettuali sia nel paese di Sant’Anna che in aula. Ieri, nel Parco nazionale della Pace di Sant’Anna è stata inaugurata anche la mostra che espone, con grandi pannelli in forex, le sette proposte progettuali, ed è stata presentata la pubblicazione che raccoglie tutti i dettagli dei lavori spiegati dai sette gruppi in cui erano suddivisi gli studenti.
Le idee progetto sono il frutto del percorso formativo che ha coinvolto il corso di laurea di Ingegneria edile architettura dell’Università di Pisa, laboratorio di composizione architettonica due, presieduto dal professore e architetto pietrasantino Enrico Bascherini.
L’iniziativa è scaturita dalla volontà di Maurizio Verona, sindaco di Stazzema e presidente del Parco nazionale della Pace, dall'Associazione Martiri di Sant’Anna, nel nome del vicepresidente Umberto Mancini e di Graziano Lazzeri, dal direttore del Parco Michele Morabito, dall’onorevole Carlo Carli in qualità di presidente dell’Associazione nazionale per la valorizzazione delle scuole d'arte. Gli studenti universitari dovevano sviluppare un progetto di recupero di quella che hanno definito “La porta della Memoria”, cioè l’ingresso della piazza Anna Pardini e da lì i collegamenti con la chiesa e il Museo della resistenza, e con la Fabbrica dei diritti e i vecchi lavatoi. Ieri sono stati anche proiettati i cortometraggi in 3D realizzati dagli allievi, in ognuno dei quali si nota una diversa collocazione di una statua dedicata alle donne eroine di Sant’Anna. Per questa scultura è stato chiesto il coinvolgimento dell’Accademia delle Belle Arti di Carrara e la collaborazione del professor Alessandro Romanini.
«L’aspetto bello di questo corso di laurea – ha spiegato il sindaco di Stazzema Maurizio Verona - è che prima di realizzare le idee progettuali dal punto di vista architettonico, gli studenti hanno approfondito la storia di questo luogo. Così sono stati in grado di esaltare la sacralità del Parco nazionale della pace non tralasciando la sua funzionalità e la socialità del paese. L’unico rammarico è che questa idea progetto si poteva realizzare se avessimo centrato l’obiettivo del bando del Pnrr (linea A) che prevedeva la riqualificazione di un borgo della Toscana (avevamo previsto anche la costruzione di un ostello). Comunque, l’importante è avere un progetto già pronto: ci saranno altre opportunità per concretizzarlo a lotti. Inoltre, la collaborazione con l’Università di Pisa segna l’inizio dell’Università della memoria: partiremo con dei corsi estivi, e i giovani studieranno in questo luogo. Questo è l’aspetto preminente, cioè parlare con i giovani e trasferire loro la memoria perché diventino ambasciatori di pace con i coetanei e con le loro esperienze di vita».
«Ringraziamo l’Università di Pisa, il professore Enrico Bascherini e gli studenti che hanno realizzato delle bellissime idee progetto, alcune delle quali validissime – ha detto Umberto Mancini a nome dell’Associazione Martiri di Sant’Anna -. Siamo felici di questa collaborazione. Adesso l’auspicio è che si possa arrivare ad un progetto esecutivo e quindi ad una messa in opera anche graduale, ad iniziare da piazza Anna Pardini. Sant’Anna è il Parco nazionale della pace e vorremmo che chi arriva qui possa percepire che si trova in un luogo particolare fin dal suo ingresso. Ci teniamo anche in particolar modo alla collocazione di una scultura dedicata alle donne di Sant’Anna».
«Oggi si concludere un percorso importante – ha commentato il professore Enrico Bascherini -. In nessuna scuola si progetta la memoria in architettura e in ingegneria. Ma questo lavoro sulla storia di Sant’Anna era fondamentale farlo per la memoria. L’idea era di creare una piazza che potesse dare al visitatore la sensazione di essere entrati in un luogo diverso, speciale, in cui ciascun sasso ha una storia da raccontare. In questa riqualificazione era inoltre decisivo trovare un'area per collocare una scultura in onore delle donne di Sant’Anna».