Maccari, lo stalker seriale dell'avvocatessa Bibolotti, condannato senza condizionale

Massimo Maccari, accusato di violenza e persecuzione nei confronti di personaggi politici cascinesi e giornalisti di Punto Radio, è stato condannato a 2 anni e 6 mesi di reclusione senza condizionale

E' così arrivato alla sua conclusione il processo nei confronti del persecutore seriale di molte persone che avevano l'"ardire", secondo il suo contorto pensiero, di criticare l'allora sindaca di Cascina, Susanna Ceccardi.

Una condanna emessa dal Tribunale di Pisa, presieduto dalla giudice Dott.ssa Susanna Messina, che commina al Maccari una pena di 2 anni e 6 mesi senza la condizionale e al risarcimento di tutte le spese legali degli avvocati di parte civile. Ha rimandato al giudice civile ogni valutazione in riferimento alla quantificazione di danni patiti dalle parti civili. Le motivazioni della sentenza saranno disponibili tra novanta giorni.

Il Pubblico Ministero aveva chiesto 3 anni e 4 mesi.

Massimo Maccari per oltre due anni aveva perseguitato l'avvocatessa Cristina Bibolotti per la sua attività politica, attraverso minacce, intimidazioni, appostamenti, telefonate minatorie, per poi vandalizzare le auto di alcuni suoi parenti con ruote squarciate e scritte sulla carrozzeria, "Finalmente un punto fermo. Dopo alcuni anni di attesa, finalmente giustizia è stata fatta, anni duri per me e la mia famiglia, ma siamo arrivati ad un primo traguardo" così il commento dell'avvocatessa Bibolotti alla lettura della sentenza.

Vandalismi e minacce fatti anche nei confronti del Direttore di Punto Radio, rappresentato dalle avvocatesse Maria Iglio e Carolina Missoni, con la stessa modalità: squarcio delle gomme, e vandalismo su oggetti e vasi di fiori esterni all'abitazione.

Non contento aveva preso di mira anche l'attuale assessora regionale Alessandra Nardini e l'onorevole Lucia Ciampi.

Lodevole sono state le indagini condotte dalla Digos di Pisa, in particolar modo dal Dott. Brienza, la cui testimonianza è stata cruciale durante il dibattimento in aula