Magnani: dai lavori presi per la propria associazione all’azzeramento delle attività culturali
Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta di Olivia Picchi (PD) vicepresidente della commissione cultura, all'assessore Pier Paolo Magnani
Spett.le Assessore,
le scrivo queste poche righe non avendo modo di poter parlare con Lei in sede istituzionale visto che ha scelto di ignorare la commissione e di fuggire ad ogni richiesta di confronto o di spiegazione sulla programmazione per le attività culturali della città di Pisa.
Intanto le ricordo che deve ancora rendere conto dell’incarico avuto dal Comune tramite un affidamento diretto alla sua associazione per il quale Lei è inadempiente.
Questa città è abituata ad un offerta culturale di un certo rilievo, finiti i lasciti della vecchia giunta, nè il suo predecessore (stendiamo un velo pietoso sulla imbarazzante vicenda di Sgarbi), né Lei avete avuto la decenza di fare una proposta culturale di qualunque tipo, non dico degna di nota, ma di qualunque tipo.
Vi siete limitati a gestire, e male, l’ordinario, quegli eventi cioè ormai storici e che si ripetono da anni nella nostra città, intervenendo solo di rimessa solitamente a seguito delle sollevazioni pubbliche di dissenso. Un'eterna ricorsa del consenso impegnati a nascondere il disinteresse che questa giunta ha verso tutto il settore cultura: via le scuole dell'infanzia, via la leopolda, via la biblioteca.
Basta leggere il bando contributi per avere conferma:
1. Intanto è l’unico strumento di finanziamento e supporto delle realtà culturali cittadine. Le faccio presente che Pisa è una città che vanta un numero altissimo di imprese e associazioni culturali rispetto alla popolazione
2. Le risorse messe a bando e gli scaglioni di contributo previsti palesano quanto questo sia concepito più per contentini a pioggia che per una reale ricerca di sostegno ad un’offerta culturale di qualità. Questa Giunta spende nelle attività culturali meno della metà di quanto hanno speso le precedenti a fronte di risorse disponibili maggiori. Credo che su questo non occorra dire altro.
3. L’attenzione alle tradizioni pisane conferma la visione provinciale e la preminenza di una propaganda spicciola rispetto alla sostanza. Se in passato si fosse ragionato così non avremmo TUTTOMONDO di Keith Haring.
4. La premialità per chi ha svolto attività nelle zone di degrado va oltre la decenza. Primo perchè non è possibile mettere un criterio così specifico in un bando uscito a fine anno per le attività già svolte (potrebbe venire il sospetto che sia già destinato). Secondo e non meno importante: la rigenerazione e riqualificazione di spazi si realizza con progetti strutturati come ad esempio Santeria Milano o Manifattura Tabacchi a Firenze. Pensa assessore che si possa togliere il degrado dando un contributo di poche migliaia di euro a una o due associazioni che magari hanno fatto in quelle zone due spettacoli in un anno? E’ questa la grande ricetta della Lega per il decoro della città? Altra domanda sulla questione oggetto di questo punto: Lei considera il litorale luogo disagiato (e vorremmo capire su quali presupposti) o è una premialità per il mantenimento del consenso?
La realtà culturale di Pisa è fortunatamente complessa, vi sono piccole associazioni di volontariato, associazioni più strutturate e vere imprese culturali. Tutte loro sono una ricchezza, io le considero promulgatori di conoscenza e presidi di sicurezza. E’ indubbio però che le realtà sono profondamente diverse. Ecco lei le accomuna tutte con questo bando. E’ come se a una stessa gara per lavori di edilizia lei mettesse sullo stesso piano, con gli stessi strumenti, una piccola ditta individuale artigiana con una grande azienda di costruzioni. Le sembra abbia senso? Questo bando non serve nè alle piccole associazioni di volontariato che si trovano in un calderone incredibile e a competere con realtà più strutturate, nè alle realtà più grandi che avrebbero bisogno di altri tipi di strumenti e supporti.
Fare l’amministratore pubblico è un mestiere difficile ma almeno occorrerebbe provarci.
Olivia Picchi