Maleodoranze tra San Piero a Grado e La Vettola. Arpat al lavoro dopo le tante segnalazioni

Cronaca
PISA e Provincia
Giovedì, 12 Settembre 2019

Scoperta l'origine dei cattivi odori. Per eventuali problematiche sanitarie Arpat rimanda alla Usl e al sindaco di Pisa

Scrive Arpat sul suo sito internet ufficiale.

A partire dal 3 settembre 2019, l'URP di ARPAT ha registrato numerose segnalazioni, inviate dai cittadini residenti nell'area di San Piero a Grado-La Vettola e zone limitrofe, per maleodoranze. In particolare si riferivano cattivi odori acri percepiti in orario notturno e nelle prime ore del mattino.

Personale tecnico del Dipartimento ARPAT di Pisa ha effettuato un primo sopralluogo nella mattina del 5 settembre presso la zona in questione, evidenziando, seppur in forma lieve, la presenza degli odori segnalati ma non individuando una possibile causa.

Accertamenti effettuati, nella zona, da personale del comando Carabinieri Forestale di Pisa avevano evidenziato la presenza di diversi camion che trasportavano materiale per trattamenti agronomici, già in corso da alcuni giorni, presso l'Azienda Agricola Santini Federico.

Il 6 settembre è stato effettuato un secondo sopralluogo congiunto tra personale del Comando Carabinieri Forestale di Pisa, personale dell'Ispettorato Centrale Repressione Frodi (ICQRF) Toscana-Umbria ed ARPAT, presso l'Azienda Santini Federico, in località Castagnolo a San Piero a Grado.

Nel corso dell'intervento effettuato, finalizzato a verificare la natura dei prodotti impiegati e le modalità di spandimento eseguite, è stato accertato quanto segue:

  • sui terreni dell'azienda (oltre 200 ettari), posti ad est dell'abitato di San Piero, oltre l'autostrada e la pineta, erano in corso trattamenti agronomici effettuati mediante spandimento di "gesso di defecazione" (prodotto ottenuto da idrolisi, ed eventuale attacco enzimatico, di materiali biologici mediante calce e successiva precipitazione mediante acido solforico) classificato come correttivo (Allegato 3 del DLgs 75/2010);
  • tale materiale proveniva dalla ditta Valli S.p.A. di Brescia; al momento del sopralluogo erano presenti, sul sito, tre camion in attesa di scaricare il correttivo;
  • il correttivo dall'aspetto semisolido, scaricato all'interno di due cassoni in metallo interrati mediante pala meccanica, era collocato su appositi mezzi agricoli per il relativo spandimento;
  • lo spandimento era effettuato direttamente sul terreno, senza alcun trattamento preventivo (aratura), mediante dispersione in aria e ricaduta; il terreno, per quanto riferito, sarebbe stato ricoperto entro le 24 h successive al trattamento;
  • il materiale evidenziava un odore fecale piuttosto intenso e persistente, particolarmente acuto nella zona di dispersione.

Nel corso dell'accertamento, il personale ICQRF ha effettuato il campionamento del "gesso di defecazione" da destinare ad accertamenti per la verifica della rispondenza alla normativa di settore.

Il 9 settembre, personale del Dipartimento di Prevenzione, AF Igiene Pubblica e Nutrizione dell'Azienda USL toscana Nord Ovest, ha effettuato un sopralluogo sia presso le zone indicate da un esponente sia presso la citata azienda agricola. Nel corso del sopralluogo sono state rilevate le maleodoranze lamentate e confermate le evidenze raccolte da ARPAT.

Si ricorda che per eventuali problematiche di carattere sanitario deve essere fatto riferimento alla USL ed al Sindaco del Comune coinvolto, in qualità di massima autorità sanitaria.

redazione.cascinanotizie