"Mancano gli artisti". A quattro giorni dall'evento la Battaglia di Cascina slitta a data da destinarsi
Arcieri Cascinesi e amministrazione comunale al lavoro per trovare una nuova data
Ha scritto il Comune di Cascina.
La rievocazione storica della Battaglia di Cascina del 1364, combattuta tra gli eserciti di Pisa e Firenze tra il 28 e il 29 luglio nei pressi dell’abbazia di San Savino, non andrà in scena il 26 e 27 agosto come inizialmente calendarizzato.
“Venuta a mancare la disponibilità di alcuni artisti, siamo costretti a rinviare la rievocazione della Battaglia di Cascina”, spiegano gli Arcieri Cascinesi, organizzatori della manifestazione.
La Polisportiva e l’amministrazione comunale stanno dunque facendo il possibile per far sì che Cascina compia un nuovo viaggio nel tempo, tornando alle atmosfere medievali verso la fine di settembre.
“Stiamo lavorando per cercare di realizzare questo evento importante – sottolinea Bice Del Giudice, assessora alla cultura e al turismo – contando sulle importanti risorse che come amministrazione comunale abbiamo ad esso appositamente dedicato. Solo un cambio di programma, dunque, con la necessità di annullare le date già calendarizzate per il 26 e il 27 agosto cercando di concentrarci sulla fine del prossimo mese di settembre”.
La Battaglia di Cascina è stata resa celebre dal cartone preparatorio per un affresco, commissionato da Pier Soderini a Michelangelo Buonarroti, per la sala del Gran Consiglio (oggi Salone dei Cinquecento) di Palazzo Vecchio a Firenze. Michelangelo preparò i cartoni della battaglia di Cascina in una stanza dell’ospedale dei Tintori di Sant’Onofrio dietro corresponsione di un salario mensile. Il soggetto era appunto la battaglia del 1364 e più precisamente il momento in cui i soldati fiorentini, intenti a fare il bagno nel fiume Arno, udirono la tromba che li avvertiva dell’imminente attacco pisano. Su queste scene il Buonarroti disegnò una moltitudine di corpi nudi in movimento che fu molto apprezzata da chi poté ammirare il cartone. Nonostante l’attacco a sorpresa, la battaglia si rivelò molto cruenta per l’esercito pisano: sul campo si contarono infatti un migliaio di morti e circa 2.000 prigionieri.