Marco Bioni (PD): "Palazzo Cevoli lasciato nell'incuria"
Il palazzo trecentesco di proprietà comunale lasciato nel completo abbandono e con affreschi che necessitano un restauro, il consigliere comunale del PD accusa la Giunta Conti di disinteresse
Questo il comunicato integrale
La facciata del Palazzo prospiciente l'antica via Maiore, attuale via S Martino, risale al tardo XVI secolo, ma sono ancora oggi evidenti le tracce della facciata in pietra e in laterizio ancora più antica. Come in molti palazzi di questa via e dell’intero centro storico si può notare la tipologia costruttiva impostata sul'accorpamento di case-torri, caratterizzate da una struttura con pilastri in pietra e pareti in materiali più leggeri (laterizio o legno). Un'iscrizione al di sopra del portale principale ricorda il soggiorno nel Palazzo del re di Danimarca e di Norvegia, nell'aprile del 1709. Nelle sale del primo piano si trovano importanti cicli di affreschi: quello di Gian Domenico Ferretti, eseguito in ricordo del soggiorno reale suddetto e celebrativo della storia di Danimarca, e un secondo importante ciclo di Alessandro Gherardini, integrato da interventi del quadraturista pisano Bartolomeo Busoni. Nel palazzo le guide e i documenti segnalavano anche la presenza di un teatro privato, che era arricchito da scenografie dei fratelli Melani ritenute straordinarie, di cui forse potrebbero restare testimonianze.I Ceuli erano un importante famiglia di banchieri, a Roma possedevano l’importante palazzo Sacchetti.
Da anni mi sto occupando in Consiglio Comunale della sua tutela e della sua conservazione, a dicembre 2020 avevo presentato un’interrogazione nella quale chiedevo il restauro della lapide che sormonta il portone d’ingresso, a ricordo di Federico IV Re di Danimarca e di Norvegia.
L’iscrizione si trova in uno stato di profondo degrado, ormai pressoché illeggibile.
All’interrogazione rispose l’ass.re Latrofa asserendo che l’intenzione dell’amministrazione comunale era quella di restaurare l’iscrizione della lapida e che l’intervento sarebbe stato programmato nell’ambito dei lavori previsti nel piano delle opere del 2021. A maggio 2022 presentai un’interpellanza per chiedere i motivi per i quali il restauro non era stato ancora effettuato, ancora una volta vennero date rassicurazioni sull’intervento ma allo stato attuale a distanza di anni l’epigrafe non è più leggibile e le promesse dell’amministrazione sono cadute nell’oblio.
Sempre a maggio 2022, dopo un sopralluogo nel palazzo, osservando il profondo degrado in cui si trovano gli affreschi, presentai un’altra interrogazione con cui chiedevo se era stata fatta una valutazione sullo stato degli affreschi e delle decorazioni delle volte e se era stata fatta una richiesta di contributo alla Fondazione Pisa o altro ente.
Nell’occasione l’ass.re Latrofa mi rispose che era stata fatta una valutazione economica per un primo intervento conservativo degli affreschi visibili sulle volte delle stanze al piano primo che ammontava a 320.000 euro, che non era stata fatta alcuna richiesta alla Fondazione o altro ente per ottenere un contributo e che gli l’interventi per una prima fase conservativa sarebbe stato programmato nel prossimo piano delle opere pubbliche.
Ormai a fine 2024 non abbiamo traccia se e quando vi è intenzione di procedere al restauro degli affreschi e alla valorizzazione di un bene tanto importante per la nostra città, la sua identità e la sua storia.
Lo scarso interesse di questa amministrazione per questo palazzo non è una novità, tanto che nel 2019 ne fu prospettata la vendita per risolvere la controversia dell'acquisto dei locali da parte dell'Ingv, caso Sesta Porta.
Un palazzo di proprietà comunale costruito nel corso del Trecento e, oltre alle sue caratteristiche architettoniche (ad esempio i frammenti di pilastri medievali e le finestre settecentesche con cornici in pietra serena), impreziosito al suo interno con importanti cicli di affreschi del Ferretti, del Busoni e del Gherardini va tutelato e valorizzato non lasciato all’incuria e al declino.
Marco Biondi - consigliere comunale pd