MDP: la destra non speculi sul Nobel per la fisica e su Virgo
Sulla celererità e la solerzia con la quale l'amministrazione comunale cascinese ha posato il cappello sull'assegnazione del Premio Nobel per la fisica alla scoperta delle onde gravitazionali, interviene il Movimento Democratico e progressista - Articolo Uno: "la giunta dello spray al peperoncino e dei corsi di judo utilizza, senza dignità alcuna, l'eco mediatico del Nobel per la Fisica dovuto alla scoperta delle onde gravitazionali di cui Virgo è stato assoluto protagonista per appropriarsi notorietà e meriti di cui, sia chiaro a tutti, non hanno alcuna paternità; è vero, di fronte ad una scoperta scientifica rivoluzionaria che consentirà di osservare l'Universo sin dalle sue origini, nessuno può rivendicare primogeniture: noi non lo faremo, pur essendo stati coloro che, con le giunte di Franco Viegi e di Carlo Cacciamano, vollero scommettere sulla realizzazione di un progetto di pura ricerca scientifica per sostenere la priorità dello studio e della cultura: fare di Cascina una "capitale" dell'intelligenza e una finestra sull'Universo era un modo per affermare il meglio dell'umanità; la destra, anche allora, argomentava circa l'inutilità di un'opera che non avrebbe avuto alcuna ricaduta sul territorio essendo fondamentalmente un progetto che parlava al presunto senso di superiorità della sinistra".
"L'Amministrazione Ceccardi oggi, prosegue la nota di MDP, si fa bella di un risultato che mai ci sarebbe potuto essere se al Governo di questa città ci fosse stata la cultura della "ruspa"; un'amministrazione che, ancora oggi, ostacola e rende difficile la possibilità di far studiare bambini che hanno genitori stranieri; se tra questi ci fosse un nuovo Einstein per la Ceccardi e la sua maggioranza politica, Cascina non potrebbe offrirgli tutte le possibilità che ai talenti occorrerebbe garantire, senza alcuna distinzione di nazionalità e di etnia.
Nel mentre esprimiamo tutto il nostro orgoglio per tale solenne riconoscimento, chiediamo alla Sindaca di evitare di trasformare in palcoscenico "pro domo suo" (conoscendo il suo amore per le telecamere) un evento che è invece patrimonio dell'umanità