Meini ed Ulmi (Lega) in visita al Dipartimento di Salute Mentale di Pisa
“Un momento di ascolto, ma anche di confronto per studiare soluzioni per la sicurezza di medici, infermieri ed operatori del dipartimento di salute mentale ospitato dal Santa Chiara di Pisa dopo la tragedia che ha visto l’uccisione della dottoressa Capovani”
Così la Capogruppo della Lega in Consiglio Regionale Elena Meini ed il consigliere Andrea Ulmi, Vicepresidente della Terza Commissione, al termine dell’incontro avuto a Pisa con i medici e gli organi direttivi della struttura. “E’ stato un incontro costruttivo – spiega la Capogruppo Meini- in cui abbiamo affrontato sia le preoccupazioni del personale, ma anche quelle che possono essere le soluzioni e il ruolo che la politica può giocare per adottarle, a Pisa, come in altro luogo della Toscana. Alcune possono essere affrontate in Regione, altre a livello legislativo e noi ci faremo portatori di alcune richieste con il Governo”. Importante è stato per il presidente Ulmi l’incontro di Pisa in vista della commissione che, il 19 luglio, affronterà proprio il tema della salute mentale. “Ci sono soluzioni organizzative che possono essere adottate – spiega Ulmi- anche attraverso una collaborazione interistituzionale, in particolare modo con i tribunali e le procure, per poter liberare posti nelle Rems, visto che oggi questi sono carenti, ma va studiato, come suggerito, anche un percorso di recupero nelle carceri, alcune delle quali sono attrezzate per questo tipo di attività. C’è poi il tema dei minori tra i 14 ed i 18 anni, ma anche quello del coinvolgimento delle famiglie che, spesso, sono le prime vittime della malattia che colpisce il congiunto. La materia è molto delicata, la burocrazia non deve rappresentare, come spesso avviene, un freno, ma soprattutto bisogna dare chiarezza alle varie situazioni che coinvolgono i pazienti, specie in tema di imputabilità, che è ciò che i medici chiedono maggiormente, anche per la loro sicurezza”. Il tema della sicurezza è quello su cui la Capogruppo Meini punta come prima soluzione. “Il personale deve sentirsi sicuro – afferma- perché oltre che della propria incolumità ne va anche della propria serenità sul lavoro, specie in un settore dove si è esposti a rischi dovuti anche ai problemi dei pazienti. Su questo fronte saremo vigili in Regione e soprattutto faremo di tutto affinché la situazione migliori”.