Menichetti con il bastone e la carota: bene i dati, ma guardia alta

Cronaca
PISA e Provincia
Giovedì, 19 Novembre 2020

L'infettivologo pisano analizza l'emergenza Covid-19 alla luce dell'evolversi della pandemia

Uno spaccato che guarda al presente della pandemia da Coronavirus quello del professorre Francesco Menichetti, direttore dell'unità di Malattie infettive dell'Aoup, intervenuto questa mattina a Punto Radio.

Per Menichetti la situazione attuale dell'infezione da Covid-19 può far ben sperare: "Stiamo guardando gli ultimissimi dati d'impegno di Cisanello - dice in apertura - e sembra che qualcosa di meglio ci sia. Sembra attenuata la crescita progressiva e costante nel numero dei ricoverati. Ieri eravamo a 215 ricoverati, oggi siamo a 200. Le uscite superano le entrate, le dimissioni i ricoveri. Sperando che questi numeri si riferiscano a persone vive, possiamo parlare di rallentamento. Oltretutto in linea con quanto detto dagli esperti in lungo e in largo anche a livello nazionale".

Il calo nei ricoveri è importante anche per dare respiro al sistema sanitario: "Certo - prosegue Francesco Menichetti - anche perchè il nostro ospedale deve continuare a lavorare con chi non è pazietnte Covid. Sembra che qualcosa stia migliorantdo, in generale, però, il conto dei morti (ieri 753 ndr) resta molto pesante".

L'unica soluzione attuale è quella di mantenere l'attenzione al massimo. "A Pisa - continua il direttore di Malattie infettive - le terapie intensive ospitano ancora 30/35 pazienti Covid. Morti ce ne sono, malati gravi e ricoveri ce ne sono. Dobbiamo fare in modo che questi parametri e indicatori calino il prima possibile. A mio parere non è fatto di Italia a colori. Non vedo nessun vantaggio sanitario dalla divisione del nostro Paese. Il vantaggio socio-economico lo ottieni se metti sotto controllo l'epidemia. Per questo motivo dico lockdown di tre settimane rigoroso, per far calare l'indice Rt sotto 1, aumentare il tracciamanto e far diminuire la pressione sugli ospedali".

Per il dottor Francesco Menichetti il tira e molla tra Governo e Regioni sui diversi colori della zone ha poco senso. "È inutile fare un tira e molla sui colori delle regioni. Credo che sia una politica di rimessa. Faccio un esempio calcistico: quando il calciatore palla al piede è scappato, poi è difficile riprenderlo".

In conclusione Menichetti parla del plasma iperimmune. "È un'opzione terapeutica in più che offriamo ai nostri pazienti. I media nazionali danno notizie avventate sulla sua inefficacia o efficacia. Non abbiamo certezze sul palsma iperimmune. Passano un messaggio fuorviante".

A Pisa, come in Toscana, le procedure per capire l'efficacia del plasma sono all'avanguardia. "Serve verificare - specifica Francesco Menichetti - noi curiamo i pazienti con il plasma nell'ambito di uno studio scientifico rigoroso. Al momento abbiamo arruolato 350 persone".

Diversa la posizione di Menichetti sul vaccino di cui tanto si parla. "Il futuro non mi interessa - dice in chiusura d'intervento - mentre guardo al lavoro da fare ora, nel presente. Penso che i vaccini arriveranno, ma non saranno l'arma definitiva. Molti devono ancora completare le sperimentazioni. Possiamo e dobbiamo essere speranzosi, ma nella certezza che questa sia la risposta di domani e non di oggi. A noi il compito di mantenere i giusti comportamenti rispetto al virus e alla pandemia".

 

redazione.cascinanotizie