Mense DSU Toscana: aumentano le tariffe, diminuisce il guadagno

Politica
PISA e Provincia
Venerdì, 6 Dicembre 2024

Lo denuncia "Sinistra Per..." mettendo in campo alcuni dati che evidenziano i numeri negativi del DSU toscano

Questo il comunicato integrale

Nella scorsa seduta del Consiglio di Amministrazione del DSU è stata approvata la prima variazione di Budget dell’anno 2024. Si tratta di un documento che descrive la situazione dei servizi del DSU allo stato attuale e le modifiche economiche che sono necessarie per approvare il bilancio consuntivo.

Senza andare troppo nei dettagli, è lampante come per il DSU Toscana siano aumentate le spese relative ai singoli pasti serviti a mensa alla componente studentesca.
Il costo unitario (ovvero la media tra le spese sulle tre città universitarie toscane, unendo sia la spesa nelle mense a gestione diretta che in quelle esternalizzate) di ogni pasto servito dal DSU arriva a
€8.30, aumentando rispetto sia al 2023 che al 2022 (rispettivamente €7.62 e €8.01).

In particolare, aumenta di 200mila euro la spesa che il DSU fa per i generi alimentari (€4.147.017,60 nel primo semestre 2024, a confronto con i 3.944.839,30 del corrispettivo semestre 2023).

E già questo basterebbe ad allarmarci, ma procediamo con ordine.

Non solo aumentano le spese, ma diminuiscono i proventi derivanti dalla ristorazione. Non a caso, si nota anche un forte aumento dell’utenza borsista sul totale di chi va a mensa (+10% rispetto al 2023). Sempre analizzando i dati, emerge come diminuisca di quasi il 20% il numero di pasti serviti in generale nelle mense. In particolare, calano di quasi il 60% i pasti serviti a chi paga la tariffa mensa (ovvero chi non ha borsa di studio).

In parole povere: chi ha il pasto gratuito (o a basso costo) continua ad andare a mensa, chi ha subito i forti rincari di settembre 2023 evidentemente ha smesso di andarci.

Se ci accontentassimo di magrissime soddisfazioni diremmo che “noi l’avevamo detto”, e ce lo aveva dimostrato anche il questionario che abbiamo pubblicato un anno fa e a cui arrivarono più di 1000 compilazioni, ma purtroppo serve a poco.

In ogni caso, resta il fatto che alzare le tariffe ha devastato il servizio, riducendo il numero di persone che mangiano a mensa e abbattendo la diversità sociale. E qua si ritorna al discorso della “mensa per poveri” che già si faceva lo scorso anno.

Adesso non ci rimane che tentare qualche manovra di emergenza per riportare in vita quello che rischiamo di poter solo commemorare come “il fu fiore all’occhiello del Diritto allo Studio in Italia”.

Servono più finanziamenti regionali e statali. Che i fondi del PNRR siano sostituiti con risorse strutturali. Il servizio si può sostenere solo attraverso un’economia di scala: abbassare le tariffe per fare in modo che i servizi del DSU tornino ad essere accessibili. Anzi, l’obiettivo dovrebbe essere quello di non pagare affatto, dato che non è di commercio che stiamo parlando, ma di un diritto. Smettiamo di voler ricavare soldi dalla monetizzazione dei servizi e guardiamo alla fiscalità generale. Chi va a mensa se mangiare un panino risulta più conveniente?

Sinistra per…
 

redazione.cascinanotizie