Mercato di Navacchio, Confesercenti plaude alla riqualificazione
In attesa di una valida alternativa, giusto riqualificare l'area di Piazza La Pira
«Il buon senso e le esigenze degli ambulanti di Navacchio hanno alla fine prevalso, giungendo ad una conclusione che noi avevamo sempre auspicato. Diamo atto all’amministrazione comunale di Cascina, ed in particolare all’assessore Patrizia Favale, di aver seguito un giusto percorso di condivisione con gli operatori culminato da un sondaggio. Il risultato di questo percorso è stata l’approvazione all’unanimità in consiglio comunale del progetto di riqualificazione». È Roberto Luppichini, presidente Anva Confesercenti, ad esprimere soddisfazione per l’approvazione del nuovo piano per il mercato di Navacchio.
«Noi siamo ancora convinti che l’area di piazza La Pira non è ideale per il rilancio del mercato, ma nell’attesa di individuare una alternativa valida, dice ancora Luppichini, abbiamo lavorato a migliorare il presente. Siamo stati i primi a coinvolgere gli operatori con un sondaggio che aveva già ottenuto la maggioranza di preferenze per un piano che prevedeva la concentrazione di tutti i banchi in piazza La Pira. Qualcuno, provando a mischiare le carte, aveva considerato concertazione una conferenza stampa ritenendo quindi legittimo vanificando il volere della maggioranza degli ambulanti».
«La nostra associazione, presegue il presidente Anva, ha sempre proseguito il dialogo con l’assessore Favale ma anche con il consiglio comunale attraverso i capigruppo per arrivare ad una soluzione condivisa nell’interesse dei colleghi. Abbiamo quindi apprezzato la scelta del Comune di realizzare un nuovo sondaggio che ha, addirittura, raccolto ancor più consensi del precedente».
La conclusione di Luppichini: «Anva ha dimostrato in questi mesi serietà e coerenza, lavorando a fianco dell’amministrazione sia sulla questione di Navacchio per far ripartire tutti i mercati e le fiere. Il successo della fiera di sabato scorso a Cascina, a dispetto di chi invece di fare ha scelto solo di criticare mettendone addirittura a rischio lo svolgimento, è la prova di cosa vuol dire essere una associazione a servizio degli ambulanti ma anche della collettività».