Michelangelo Betti: sul teatro la Giunta chiacchiera come al bar
Non si placano le polemiche sulla Fondazione Toscana Spettacolo onlus (la Città del Teatro), tornate in evidenzia con alcune interrogazioni presentate da vari Consiglieri Comunali di minoranza a cui ha risposto, tra le altre cose, anche l'Assessore al Bilancio del Comune di Cascina Rollo che con piglio deciso ha affermato di voler portare i conti del teatro anche in Procura. A breve giro di posta risponde l'ex Presidente del CdA della Fondazione Michelangelo Betti.
Teatro, sui conti argomentazioni senza fondamento
I nuovi amministratori dovrebbero iniziare a distinguere le chiacchierate al bar dalle sedute del consiglio comunale, impegnandosi in uno sforzo di verità. A tutti i livelli. Martedì le interrogazioni sul teatro hanno proposto un marcato livello di approssimazione, con assessori che hanno proposto un racconto più che documenti.
L’assessore Dario Rollo ha parlato (il termine “relazionato” non è utilizzabile) del debito della Fondazione Sipario. Secondo l’assessore, che rilancia rispetto a presidente e vicepresidente del Cda del teatro, la cifra delle perdite supera un milione e 400mila euro. Mi trovo costretto a spiegare che il "debito" della Fondazione è circa la metà di quello stimato e per calcolarlo è sufficiente sommare gli sbilanci degli esercizi annuali. Le perdite sono state coperte da un finanziamento da bancario (una sorta di mutuo), che garantisce anche liquidità alla Fondazione.
Come già il presidente Andrea Buscemi, anche l’assessore pare non capire che gli anticipi bancari non sono un debito o un consumo di risorse future. La Fondazione non ha ancora ricevuto 180mila assegnati dal Ministero per il 2015 e 180mila assegnati per il 2016. Visti questi tempi di erogazione sono stati gli anticipi a permettere di portare avanti l'attività. Di nuovo Rollo parla di “scoperti” nei bilanci, ma i conti della Fondazione sono depositati e presentati ogni anno a Ministero della Cultura, Regione Toscana, Provincia di Pisa e Comune di Cascina. Enti che li hanno analizzati prima dell’assessore.
D’altronde va rilevato che al momento i nuovi amministratori non hanno ancora chiaro neppure il nome del teatro e sulla nuova insegna riportano il nome vecchio, il nome nuovo e il nome che intendono dare alla struttura. L’assessore alla cultura, dopo essersi unito al degrado del dibattito definendo “zucche vuote” i vecchi amministratori, magnifica l’aver appeso la nuova insegna al teatro, aver pulito il piazzale e potato le siepi. Sulle prospettive della struttura dice molto meno e al momento di vuoto (più che le zucche) ci sono soprattutto le sale teatrali.
Michelangelo Betti