Mobit replica alle accuse della Regione Toscana

Cronaca
PISA e Provincia
Mercoledì, 24 Giugno 2020

Il consorzio di cui fa parte anche il CTT Nord, rimanda al mittente le accuse di ostruzionismo per ostacolare il subentro di Autolinee Toscane

Continua il botta e risposta fra Regione Toscana e gruppo Mobit in relazione alla gara per il trasporto pubblico locale su gomma. La replica di Mobit, di cui fa parte anche CTT Nord, arriva dopo i comunicati della Regione Toscana e le dichiarazioni apparse sulla stampa per le quali Mobit avrebbe fatto “ricorsi strumentali” e starebbe facendo “ostruzionismo” per ostacolare l’esito della gara regionale per il TPL «Mobit non ha fatto ricorsi strumentali, spiegano dal consorzio. Mobit ha impugnato con due distinti ricorsi le due aggiudicazioni disposte dalla Regione Toscana a favore di Autolinee Toscane, azienda posseduta dal gruppo statale francese RATP. La prima aggiudicazione (quella del 2 marzo 2016) fu annullata da TAR Toscana con sentenza poi confermata dal Consiglio di Stato. La seconda aggiudicazione è tuttora sub judice e su di essa il Consiglio di Stato si pronuncerà il prossimo 8 ottobre. Nessun ricorso strumentale da parte di Mobit, ma solo la tutela del proprio diritto di difesa costituzionalmente garantito dinanzi alla giustizia amministrativa».

«Mobit non ha fatto esposti strumentali in Procura, tengono a precisare. Mobit ha avuto recentemente contezza di essere parte offesa in un procedimento penale aperto nei confronti del Presidente Rossi, del RUP della gara Ing. Buffoni, della Dott.ssa Malvaso e dei membri della Commissione di Gara. Mobit non ha fatto esposti alla Procura della Repubblica. Gli esposti sono stati presentati da due società consorziate (Cap e Copit) e, lungi dall’essere strumentali, sono stati ritenuti meritevoli di approfondimento da parte della Procura che ha avviato l’indagine».

«Mobit non ha fatto ostruzionismo in questi anni, il gruppo risponde a questa precisa accusa della regione che ha quantificato il danno economico in oltre 30 milioni di euro. Mobit ha firmato nel 2017 con AUTOLINEE TOSCANE e Regione Toscana un accordo perché venisse “congelata” la procedura di gara per due anni (fino al 31.12.2019) e perché fino a quel momento il servizio venisse gestito dai gestori uscenti (riuniti in ONE s.car.l.) in forza di un “contratto ponte” con la Regione Toscana. Mobit non ha fatto ostruzionismo in questi mesi. A seguito della scadenza del contratto ponte la Regione Toscana, con Delibera di Giunta n. 281 del 2.03.2020, ha fissato per il 1° Giugno 2020 la data dell’inizio della gestione di AT. Sempre la Regione Toscana ha rinviato l’inizio della gestione di AUTOLINEE TOSCANE al 1° luglio 2020 giustificando il rinvio con i ritardi legati all’emergenza Covid- 19.

«Stupisce, prosegue Mobit, che oggi la Regione si rimangi le proprie decisioni e accusi Mobit di perdere tempo. Non è vero che la Regione sta spendendo più soldi a causa dell’atteggiamento di Mobit. Attualmente il servizio nella Regione Toscana viene svolto sulla base di “atti di imposizione dell’obbligo di servizio” nei confronti dei gestori uscenti (riuniti in ONE s.c.ar.l.). Il corrispettivo che spetta ai gestori uscenti è determinato autonomamente dalla Regione Toscana. L’importo che la Regione Toscana pagherà ad AT, una volta che sarà quest’ultima a gestire il servizio di TPL, deve invece essere determinato sulla base dell’offerta presentata in gara da AT. La Regione Toscana con le Delibere di Giunta n. 281 del 2.03.2020 e n. 573 del 4.05.2020 ha invece deciso di aumentare il corrispettivo destinato ad Autolinee Toscane. Con la conseguenza che il corrispettivo che AUTOLINEE TOSCANE incasserà sarà superiore non solo all’offerta che quest’ultima aveva fatto in gara, non solo all’offerta che Mobit aveva fatto in gara, ma anche a quanto la Regione paga oggi ai gestori uscenti per il servizio reso in forza degli atti d’obbligo».

«Non è vero, affermano ancora le aziende consorziate, che i gestori uscenti si sono rifiutati di cedere i beni per ostacolare il subentro di AT. La Regione sa benissimo che i contratti di vendita dei beni non sono stati finora stipulati perché AUTOLINEE TOSCANE vuole pagare i bus, immobili e altre attrezzature meno di quanto dovrebbe pagarli sulla base delle perizie allegate agli atti di gara. La Regione sa anche che AUTOLINEE TOSCANE pretende dai gestori uscenti garanzie bancarie a copertura delle differenze di valutazione per importi determinati arbitrariamente dalla stessa AT. E ancora la Regione sa che AUTOLINEE TOSCANE non vuole acquistare la totalità dei beni che sarebbe tenuta ad acquistare sulla base delle regole di gara. La Regione sa infine che la gran parte dei gestori uscenti sono società pubbliche, possedute quasi integralmente dai comuni toscani. E’ inaccettabile che la Regione faccia la voce grossa con Mobit invece che invitare AUTOLINEE TOSCANE al rispetto delle regole di gara. È inaccettabile che la Regione non si preoccupi di difendere l’interesse della collettività a non veder depauperato il patrimonio dei comuni. Gli amministratori delle società che attualmente gestiscono il servizio hanno ben presente il dovere di preservare il patrimonio (in gran parte pubblico)».

«Non è vero, vanno a concludere le aziende all’interno di Mobit, che i gestori uscenti hanno rifiutato le proposte della Regione. È bene essere chiari: il passaggio dei beni non si è ancora realizzato per tutto quanto sopra detto ma anche perché ci sono rilevantissimi aspetti fiscali e contributivi che ancora devono essere risolti dall’Agenzia delle Entrate e dal Ministero del Lavoro (interpellati sui punti controversi). La Regione sa tutto questo talmente bene che lo scorso 1° giugno ha proposto a AUTOLINEE TOSCANE e ai gestori uscenti di procedere mediante una “soluzione ponte” mettendo a disposizione di AUTOLINEE TOSCANE i beni in affitto. I gestori uscenti hanno risposto positivamente all’invito della Regione lo scorso 16 giugno segnalando ben tre soluzioni ponte, utilizzabili per qualche mese, finché non verranno risolte le questioni sopra citate e finché il Consiglio di Stato non avrà deciso sul ricorso di Mobit. Non sarebbe accettabile che gli affitti diventassero un escamotage per acquisire la disponibilità dei beni senza pagare quanto dovuto, né che gli affitti non prevedessero una reversibilità dei beni nel caso in cui il Consiglio di Stato desse ragione a Mobit, circostanza quest’ultima richiesta dal Consiglio di Stato nella sua recente ordinanza cautelare. La Regione metta da parte gli atteggiamenti intransigenti e trovi la strada per preservare i legittimi diritti di tutte le parti».

redazione.cascinanotizie