Mobit scrive ai sindaci e smentisce la Regione
Trasporto pubblico locale, Mobiti scrive ai sindaci e Fratelli d'Italia attacca la Regione Toscana
Con una lettera inviata anche alle redazioni il Consorzio Mobit, di cui fa parte anche il CTT Nord, ha scritto ai sindaci della Toscana, in merito alla gara regionale del TPL:
Caro Sindaco, le scrivo a nome del Consorzio Mobit nel quale si sono associate le maggiori aziende di TPL della Toscana per partecipare alla gara regionale di Lotto Unico.
Come le è noto, la Gara è stata aggiudicata una prima volta nel 2016 alla società Autolinee Toscane, azienda totalmente controllata dal gruppo francese RATP di proprietà dello Stato Francese. RATP esercisce il servizio nel l’Ile de France fino al 2039 con affidamento diretto senza gara, ma bensì per legge dello Stato francese stesso.
Quell’aggiudicazione venne annullata dal TAR Toscana che, accogliendo il nostro ricorso, definì l’offerta di RATP “irrimediabilmente viziata” e perciò da escludere. Per questo, dice il falso chi le scrive che le nostre ragioni non sono mai stata accolte dai tribunali!
Purtroppo, sorprendentemente, lo stesso TAR Toscana escluse anche la nostra offerta nonostante il perito del Tribunale l’avesse ritenuta perfettamente aderente alle linee guida del bando. Un’esclusione che abbiamo appellato al Consiglio di Stato la cui decisione è attesa nelle prossime settimane.
Lo stesso Consiglio di Stato nel 2017, ad ogni modo, ci ha dato ragione rilevando in quel procedimento un vizio ben più grave, al punto di porre alla Corte di Giustizia Europea ben quattro quesiti interpretativi. Si trattava, in sintesi, di accertare il possesso, da parte della società monopolista di Parigi, dei requisiti anche solo per poter partecipare al bando della Regione Toscana che richiedeva di rispettare le condizioni poste dal Regolamento Europeo 1370.
Dopo quasi due anni di attesa, la Corte di Giustizia, pilatescamente, ha rifiutato di rispondere a quei quattro quesiti limitandosi a rispondere che la Regione Toscana non aveva l’obbligo (che pure lo aveva fatto in osservanza ad una legge nazionale) di far rispettare quel regolamento perché la sua applicazione poteva (non doveva) essere posticipata sino alla data limite del 3 dicembre 2019. Così facendo, elegantemente, ha rispedito la decisione al mittente, ovvero al Consiglio di Stato.
Sulla base di questa non risposta, la Regione Toscana, senza aspettare la pronuncia del Consiglio di Stato ha deciso di aggiudicare la gara avviando le attività di trasferimento dei beni delle nostre aziende, con un grave rischio di vedersi dar ragione quando le aziende toscane saranno già morte!
Una decisione abnorme che lo stesso Consiglio Regionale aveva chiesto di non adottare onde evitare il rischio di produrre enormi danni e/o anche cause di risarcimento milionarie qualora le aziende toscane risultassero poi le legittime aggiudicatarie.
Per questo stiamo combattendo, per una causa di semplice buon senso, vogliamo semplicemente che un passaggio di questa rilevanza avvenga solo dopo che ci siano state tutte le sentenze definitive.
Tuttavia, non è solo un fatto di giustizia: l’offerta fatta da Mobit era qualitativamente superiore a quella dei francesi, perché prevedeva di acquistare un numero maggiore di bus e dava anche maggiori garanzie in termini occupazionali.
Le nostre aziende sono presenti con uomini e mezzi su tutti i territori della Toscana, li collegano e li animano. Sarà troppo tardi quando ci si accorgerà cosa vuol dire non avere più le aziende “dei comuni” e nei comuni” a sostenere ed affiancare il territorio.
Per questo mi sono permesso di disturbarla perché ritengo che la nostra battaglia sia in questo momento una battaglia “del territorio” oltre che di quei comuni soci delle nostre aziende che, in questo modo, verrebbero danneggiati anche patrimonialmente.
La lettera è firmata da Giuseppe Gori, presidente di mobiti Scarl
Intanto anche Fratelli d'Italia Pisa, in prossimità della discussione che avverrà domani in consiglio comunale prende posizione sulla vicenda: «quello che sta succedendo nella nostra Regione, relativamente alla gara per il trasporto pubblico locale (TPL) è quanto mai irragionevole ma non ci stupisce se si pensa che costituisce un ulteriore esempio del malgoverno del Pd. A tal proposito si discuterà nel Consiglio Comunale del 05 novembre l'argomento relativo alla gara unica regionale del trasporto pubblico locale, una procedura di gara per l'affidamento in un lotto unico del servizio, per un importo pari a circa 4 miliardi di euro per 11 anni, un'operazione economico finanziaria enorme che ha ad oggetto un servizio fondamentale dei territori, ma nonostante ciò, di tutta questa vicenda, i cittadini sanno davvero molto poco».
«Quello della gara per il TPL è un tema molto controverso nel vero senso del termine, presegue FdI, considerati i numerosi e complessi contenziosi giudiziari che ne sono scaturiti e che adesso sono davanti al Consiglio di Stato per le battute finali; contenziosi sorti tra l'aggiudicataria Autolinee Toscane S.p.A., società controllata da Régie autonome des transports parisiens (RATP), e l’impresa di trasporti Mobit S.c.a.r.l., consorzio che riunisce diverse società toscane operanti nel settore dei trasporti e creato appositamente per partecipare alla gara unica regionale del TPL. Il buon senso, la prudenza e la ragionevolezza, in questo contesto, caratterizzato da numerosi e complessi contenziosi, e vista l'importanza del servizio, avrebbero voluto che la Regione Toscana attendesse la definizione delle cause in corso prima di procedere con l'aggiudicazione finale, soprattutto tenendo in considerazione la volontà espressa dal Consiglio Regionale attraverso la mozione, approvata all'unanimità, lo scorso 27 Febbraio, con la quale si impegnava la Giunta Regionale “ad affidare definitivamente la gara del servizio di trasporto pubblico locale soltanto in seguito alla pronuncia del Consiglio di Stato, in modo da assicurarsi una effettiva corrispondenza fra le decisioni della stessa e quelle disposte dalla Corte di Giustizia Europea, ed evitare, pertanto, l’attivazione di nuovi contenziosi fra i soggetti interessati».
«Sul punto cosa ha fatto la Regione Toscana? Si chiedono da Fratelli d'Italia. La Regione ha totalmente ignorato la volontà del Consiglio Regionale ed al contrario di quanto richiesto, a meno di due mesi, il 19 Aprile scorso, con decreto dirigenziale ha proceduto con l'aggiudicazione definitiva in favore di Autolinee Toscane S.p.A.. Ci si chiede pertanto, come mai la Regione abbia tutta questa fretta di procedere, senza poter aspettare la definizione delle cause in corso che potrebbero addirittura ribaltare i risultati dell'aggiudicazione ed aprire la strada ad ulteriori contenzioni, anomalie e disservizi che ricadrebbero sugli utenti, senza dimenticare gli ingenti risarcimenti da corrispondere? La Regione Toscana deve avere davvero tanta fretta di procedere con l'aggiudicazione in favore di Autolinee Toscane S.p.A., che si ricorda essere una società controllata dai francesi, in quanto lo scorso 25 settembre, in modo autonomo, ha inviato il cronoprogramma, assunto con atto autonomo della Regione stessa, visto che nessun accordo sul punto è stato raggiunto tra le parti, contenente le date di stipula dei contratti di trasferimento dei beni essenziali e del personale, i primi a partire dalla metà del mese di novembre, e in base al quale si procederà con la messa in liquidazione delle aziende toscane confluite in Mobit S. c. a. r. l., società è partecipata da CTT Nord S.r.l. e della quale al Comune di Pisa sono attribuite quote per un valore nominale di € 3.892.915,50, corrispondenti al 9,28% del capitale sociale. In ragione dell'imminente inizio delle operazioni previste dal cronoprogramma il 21 Ottobre scorso Mobit ha presentato al TAR Toscana la richiesta di sospensiva dell’aggiudicazione ad Autolinee Toscane del servizio di TPL nell’intero territorio regionale evidenziando che è stata disposta dalla Regione senza attendere le sentenze del Consiglio di Stato nei ricorsi già discussi lo scorso 10 ottobre e l’esito del contenzioso pendente al TAR Toscana per il quale è fissata l’udienza di merito per il 26 febbraio 2020. A conferma della irragionevolezza e dei gravi rischi che si corrono senza attendere la definizione dei giudizi in corso e consapevole dei rischi che ricadrebbero sugli utenti, il Senatore Patrizio La Pietra di Fratelli d'Italia ha presentato al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti un'interrogazione, partendo dal medesimo interrogativo, in quanto sono incomprensibili i motivi per i quali la Regione voglia procedere senza aspettare qualche settimana; il Senatore La Pietra ha chiesto al Ministro se sia a conoscenza di tale situazione e quali opportune azioni voglia intraprendere a tutela del Trasporto Pubblico Locale e degli interessi nazionali, rispetto ad una gara che agevola una azienda di stato francese, in contrapposizione alle norme europee sugli appalti, a scapito delle aziende italiane. Il comportamento tenuto dalla Regione Toscana, la cui giunta si dimostra totalmente sorda anche allo stesso Consiglio Regionale, non può che essere stigmatizzato e domani in Consiglio chiederemo con determinazione il perché di questo atteggiamento nei confronti di un settore come quello del trasporto pubblico locale che ha una rilevanza fondamentale nelle tematiche legate alla tutela dell'ambiente e che vede coinvolte le fasce più deboli dei cittadini. Tutta questa fretta della Regione Toscana risulta incomprensibile, anche in considerazione del fatto che il via libera della Regione ad una tale operazione porterebbe alla cancellazione di tutte le aziende del TPL regionale, con gravi ed evidenti ripercussioni sul territorio».