Monte Pisano, un anno dopo (foto e video)

Cronaca
Calci
Martedì, 17 Settembre 2019

Ad un anno dal terribile incendio che distrusse più di mille ettari di Monte Pisano, siamo tornati a Calci, in compagnia del sindaco Massimiliano Ghimenti, per vedere da vicino i tanti interventi di messa in sicurezza realizzati e per capire, cosa ancora deve essere fatto

A fuoco il Monte Serra. Vasto incendio tra Calci e Vicopisano. A fuoco anche Vecchiano

Salire fino a Montemagno è semplice, ma non per tutti, una bella strada asfaltata, brevi strettoie dove bisogna stare attenti a chi scende dal paese, e siamo in breve tempo nel borgo che dette i natali a papa Eugenio III.

Dal basso della Valgraziosa si notano le distese di boschi bruciati, gli oliveti danneggiati, una macchia scura che stride col verde che campeggia su altri versanti non colpiti dall’incendio che distrusse 1.400 ettari del Monte Pisano.

Siamo voluti tornare sui luoghi di quella tragedia, assieme al Sindaco di Calci, Massimiliano Ghimenti che ci conduce verso le zone che distrussero, oltre alla flora, le case di chi vi abitava e ci vuole ancora abitare.

Il primo cittadino vuole subito condurci dove pochi giorni fa, nella notte del 31 agosto, un violento nubrifagio si è abbattuto nell’area colpita dall’incendio, dove in poco più di quindici minuti sono caduti ben 50 millimetri di pioggia.

In zona Tre Pini, sopra l’abitato di Montemagno, le acque di un canale hanno superato il livello dell’argine e hanno invaso la sede stradale. Ma è proprio in quel luogo, come in molti altri che a suo tempo si concentrarono gli interventi necessari proprio a regimentare le acque e i detriti che con le piene sarebbero scesi a valle. Gli invasi creati hanno retto all’urto ed hanno impedito che una quantità indescrivibile di rocce, fango, arbusti intasasse a valle i canali. Un lavoro ai più non visibile, certosino, indispensabile.

Ma molto c’è ancora da fare, in vista della stagione autunnale.

Dai Tre Pini saliamo ancora, una natura selvaggia, aspra ci circonda, zone colpite dalla furia del fuoco si alternano a quelle magicamente risparmiate.

Come le case che ad ogni tornante incontriamo, sino a raggiungere uno dei simboli di quegli infausti giorni.

L’abitazione di Willy e Satu, la coppia che, come altre famiglie, si vide distrutta la sua casa.

Siamo in zona Ronchi, da qui, spuntano gigantesche rocce che sembra vogliano lanciarsi verso la valle, verso un fantastico panorama che raggiunge il mare e ci fa intravedere Capraia e la Gorgona.

Willy è qui, intento a sistemare la sua terra, l’oliveto che pare abbia voglia di dare coraggio nel continuare ad abitare questa erto, ripido crinale del monte, dove l’uomo ha lasciato la sua impronta nel pieno rispetto della natura circostante.

Willy è fiducioso, ha visto che le piante stanno rinascendo e la sua casa, priva del tetto ma con le mura perimetrali ancora intatte e solide, sta per essere ristrutturata.

Dopo venti anni non ha pensato neanche un momento di abbandonare quell’incredibile posto, nonostante le difficoltà nel raggiungerlo, anche grazie alla tantissima solidarietà che tutta Calci e non solo ha dimostrato a lui e a Satu.

Il Sindaco Ghimenti ci mostra tutta l’area bruciata e fa il punto su quanto è stato fatto e su quello che sarebbe necessario nel breve e medio periodo.

Ad un anno di distanza l’impegno profuso da tutti i soggetti coinvolti nella rinascita del Monte Pisano è evidente e non basta un applauso per ringraziarli, ma l’emergenza non è ancora finita e con tenacia si continua a lavorare per far tornare il Monte Pisano a splendere in tutta la sua selvaggia bellezza.

Testo Luca Doni, video Carlo Palotti

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redazione.cascinanotizie