Moria di pesci in Arno: ecco le cause. Arpat: "Non solo muggini"
Arpat prova a svelare il mistero nato intorno alla moria di pesci in Arno
La moria di pesci in Arno potrebbe essere stata causata da diversi fattori: mancanza di ossigeno, intorbidimento e temperatura elevata dell'acqua.
Nella nota pubblicata da Arpat, anche l'ipotesi che il fenomeno non abbia colpito solo i muggini, ma anche altre specie meno presenti in Arno.
"In relazione alle notizie apparse sui media - scrive Arpat - occorre infine fare alcune precisazioni; l’ipotesi che in Arno, nella zona di Pontedera, possa esserci un’area di riproduzione dei muggini è da escludere perché questi pesci, come quasi tutte le specie ittiche marine che vivono anche in acque di transizione, possono riprodursi solamente in mare. Tra i muggini la specie che si spinge più a monte è Liza ramada, ma non risulta che si spinga molto oltre il tratto pisano dell’Arno.
Si presume quindi che gli esemplari morti siano stati avvistati non lontano da dove si è verificato l’evento; è possibile però che almeno in parte provenissero da affluenti dell’Arno in quell’area. Inoltre questa specie di muggini si adatta bene ad acque a salinità molto bassa , per questo può risalire anche per diversi chilometri i corsi d’acqua, anche dove il cuneo salino del mare non può arrivare.
La notizia che la mortalità ha riguardato solamente i muggini potrebbe non essere completamente corretta in quanto questa specie ha una biomassa molto elevata in Arno, rappresentata in gran parte da esemplari di grandi dimensioni; è quindi possibile che la moria di muggini abbia mascherato, ad un primo esame, morie analoghe di specie meno abbondanti e di dimensioni minori. L’altra specie con biomassa abbondante in Arno, il pesce gatto, è molto più resistente del muggine a condizioni ambientali sfavorevoli".
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