Morte di Francesco Pantaleo: il Procuratore Crini fa il punto sulle indagini

Cronaca
PISA e Provincia
Sabato, 31 Luglio 2021

Attività investigativa fin da subito indirizzata su di un'unica pista da colore della pelle e altezza del corpo carbonizzato ritrovato a San Giuliano Terme

Dopo il riconoscimento del corpo, sulla morte di Francesco Pantaleo si apre una nuova fase investigativa. Le indagini, ora, dovranno spiegare le modalità di morte del 23enne di Marsala, studente universitario a Pisa, scomparso da casa (dove viveva con alcuni coinquilini ndr) sabato 24 luglio.

Sulle indagini che hanno portato al riconoscimento del cadavere, stamani, è intervenuto il Procuratore della Repubblica di Pisa Alessandro Crini, che ha reso pubbliche alcune importanti specifiche.

Il corpo di Francesco Pantaleo, ritrovato da una ragazza a passeggio con il cane in una strada di campagna nel comune di San Giuliano Terme (alle 19.30 di domenica 25 luglio ndr), era completamente carbonizzato. A differenza di quanto trapelato, quindi, i resti del giovane non erano stati straziati dalle fiamme solo parzialmente.

Dall'altezza e dal colore della pelle del corpo ritrovato, compatibili con lo studente di Marsala, quindi, le indagini si erano subito indirizzate sulla possibile morte del giovane. Dato che lo stesso giorno, lunedì 26 luglio, anche i familiari dello studente avevano formalizzato presso la Questura di Pisa la scomparsa del figlio, irreperibile.

Martedì 27 luglio gli inquirenti avevano acquisito dai genitori gli "elementi utili alle comparazioni genetiche", compreso il DNA della mamma di Francesco Pantaleo.

Mercoledì 28 luglio era poi affidato al perito genetista l'incarico di indagare sui profili genetici, poi risultati, nelle 48 ore successive comparabili.

Il Procuratore di Pisa Crini, in conclusione, sottolinea anche che mai, durante le scorse ore, le indagini sul corpo ritrovato carbonizzato a San Giuliano Terme avevano aperto una pista differente da quella poi concretizzatasi nel riconoscimento di Francesco Pantaleo, soprattutto per "la mancata corrispondenza, nell'altezza", con il tunisino scomparso da Lucca lo scorso 9 luglio.

carlo.palotti