Moschea di Pisa: Conti ribadisce un "no" secco

Cronaca
PISA e Provincia
Giovedì, 25 Ottobre 2018

Moschea a Porta a Lucca: nella Giunta di domani, in calendario per l’approvazione, la variante per il cambio di destinazione d’uso dell’area

Il Sindaco di Pisa Michele Conti risponde all'Associazione Culturale Islamica e ribadisce il no, suo e della sua giunta alla costruzione della Moschea a Porta a Lucca. «Ad oggi non è arrivata alcuna diffida da parte dell’Associazione Culturale Islamica agli uffici dell’edilizia privata del Comune, afferma il Sindaco Contisolo due solleciti precoci in data 9 e 18 ottobre: infatti l’ultima documentazione, in ordine cronologico, pervenuta a Palazzo Gambacorti, è stata presentata dalla stessa Associazione agli uffici comunali il 4 ottobre 2018. Il Comune di Pisa dunque, nei tempi previsti dalla legge, ha già convocato una conferenza dei servizi per il 5 novembre prossimo, che avrà il compito di valutare in autonomia le integrazioni e rettifiche alla soluzione progettuale inizialmente proposta, già richieste dalla prima conferenza dei servizi tenutasi il 9 ottobre 2017».

Nella Giunta di domani, inoltre, è in calendario per l’approvazione il procedimento di formazione della variante al regolamento urbanistico relativa alla cosiddetta “scheda Porta a Lucca – Enel” così come stabilito con l’atto di indirizzo approvato dalla stessa Giunta lo scorso 31 luglio.

«Il nostro indirizzo politico è sempre stato chiaro fin dalla campagna elettorale, sottolinea Conti, siamo contrari alla Moschea a Porta a Lucca e produciamo atti coerenti con la nostra linea. Con questa delibera di Giunta, che fa seguito all’atto di indirizzo, diamo l’avvio all’iter per una diversa destinazione d’uso di quell’area: prevediamo per la zona delle destinazioni che non comportino un aumento del carico urbanistico, al tempo stesso garantiscano miglioramento della dotazione infrastrutturale e, in relazione alla qualità degli insediamenti residenziali, l’aumento della dotazione complessiva di verde urbano». La variante persegue diversi obiettivi, fra questi c'è la modifica della destinazione della zona quale area per servizi religiosi e culturali evitando così la prevista congestione dal punto di vista della mobilità derivante dall’inserimento di una struttura fortemente attrattiva, anche a livello sovracomunale, in una zona già di rilevante criticità; la riqualificazione del margine urbano con riferimento alla qualità sia dei fronti costruiti che delle aree agricole periurbane; la dotazione e continuità degli spazi pubblici, del verde urbano e del verde di connessione ecologica, dei percorsi pedonali e ciclabili e della connessione anche intermodale alle infrastrutture per la mobilità e il trasporto pubblico; la funzionalità, decoro e comfort delle opere di urbanizzazione e dell’arredo urbano; la qualità degli interventi realizzati per il contenimento dell’impermeabilizzazione del suolo, il risparmio idrico, la salvaguardia e la ricostituzione delle riserve idriche anche potenziali; ed infine con la variante urbanistica si intende privilegiare delle azioni di governo del territorio dirette ad incrementare e migliorare la dotazione complessiva di verde urbano comprendente aree verdi di quartiere, parchi urbani, corridoi verdi di connessione ecologica, aree agricole periurbane a valenza multifunzionale in relazione anche all’attuale sistema di verde e spazi pubblici.

Resta il nodo di una liberta di culto, sancita dalla costituzione italiana, che deve comunque essere garantito a tutti, la sensazione è che la partita sia solo all'inizio e che non mancherà, da ambo la parti, il ricorso alle carte bollate.

massimo.corsini